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Dichiarazione di Marco PANNELLA

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: ALDE) 


 

«L’Europa unita siamo noi»

  • (29 maggio 2009) - fonte: La Tribuna di Treviso - inserita il 29 maggio 2009 da 31

    «Con 55 anni di vita, siamo noi il più antico partito italiano. E ogni nostra conquista è stata una conquista di civiltà e di umanità per gli italiani e non solo. Eppure fino a qualche giorno fa questo monopartitismo travestito da bipartitismo cercava di oscurarci. Forse in questi giorni di sciopero della fame e della sete non sono aumentati i nostri voti, ma è cresciuta la gente che andrà a votare».

    Lo sciopero della fame e della sete è il suo, di Marco Giacinto Pannella, ottant’anni che (parole da lui rubate a un poeta) non sono cammino di cenere ma di brace.
    «Non sarò breve e parlerò in modo difficile», dice aprendo il suo comizio - un bel comizio, di quelli d’una volta, prima che tutto diventasse fiction tivù - in Piazza dei Signori.
    E la gente si lascia comunque sedurre, incantare, da questo «guru della libertà», rimanendo ad ascoltarlo nell’orario che solitamente è deputato allo spritz.

    «Noi, solo noi vogliamo una patria europea; tutti gli altri vogliono l’Europa delle patrie - aggiunge Pannella presentando il candidato della lista dei radicali (Bonino - Pannella) alle Europee, Raffaele Ferraro.

    Il terribile Pannella, provocatore e assolutamente libertario, spiega anche che, a scanso di equivoci, il suo sciopero della fame e della sete è sempre sotto controllo medico, perchè lui “si serve vivo”. Intanto fa, però risuonare le note del Requiem di Mozart: ma sono per la defunta democrazia. «Porto la stella di david per aiutare gli italiani a capire cosa rischiano.
    Vanno a votare? Anche nelle dittature la gente va a votare all’ammasso». Ce n’è anche per le intolleranze di Gentili, che «odia e scaccia tutti quelli che sono diversi da lui».
    Pannella, dopo avergli ricordato che certe idiosincrasie sessuali vengono interpretate, dagli psicologi, come «paure figlie di traumi magari giovanili o di complessi inconfessabili, gli dice di «amare, perchè anche se fosse, e io non credo, noi ti ameremmo comunque». Aggiunge: «Gentilini, smettila di dire “fuori dalla mia città”. Tua un cacchio». C’è tutta l’arguzia di cinquant’anni di politica attiva, nelle parole di Marco, che si duole di non avere il tempo, in giornata («Ma lo farò presto», dice), di andare a trovare Paolo Ravasin a Monastier.
    «La sua battaglia per il diritto di decidere sulla propria vita - aggiunge - è la nostra battaglia, come è una nostra battaglia quella sulla ricerca sulle cellule staminali. Paolo lo sa che sono con lui».
    La lezione di Pannella spazia per le vie della poesia, della scienza e della filosofia. Altro che tivù, altro che «papi» e Noemi.

    Fonte: La Tribuna di Treviso | vai alla pagina

    Argomenti: radicali, elezioni europee, digiuno, candidato, Lista Bonino – Pannella | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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