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Dichiarazione di Pier Ferdinando CASINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) 


 

«Il Pdl è il "Partito della Lega"»

  • (30 maggio 2009) - fonte: Il Gazzettino - Ario Gervasutti - inserita il 30 maggio 2009 da 31

    «Berlusconi deve sempre cedere al ricatto di Bossi. Lui chiacchiera e il Carroccio si gonfia»

    Mestre
    «Signorina, si stacchi: non si sa mai...». In piedi da solo sul palco della manifestazione a sostegno della candidatura di Ugo Bergamo alla presidenza della Provincia di Venezia, Pierferdinando Casini allontana con una battuta la bella e giovanissima hostess in minigonna che si avvicina per porgere il microfono mentre cameramen e fotografi stanno facendo il loro lavoro.
    Di Noemi ne basta una, e il leader dell’Udc preferisce buttarla sul ridere: ieri aveva accusato il segretario del Pd Franceschini di essere «animato da odio politico» per l’infelice battuta che ha coinvolto i figli di Berlusconi. Oggi Franceschini ha risposto che «non so nemmeno che cosa sia la parola "odio"», e Casini prende atto: «Se l’ho fatto diventare più buono, sono contento. Con le sue dichiarazioni sull'educazione dei figli del premier ha messo in azione un boomerang micidiale, ha fatto un grande favore a Berlusconi. Non sono affatto interessato alla vicenda Noemi: è triste che su questa storia si faccia la campagna elettorale.
    A me non interessa strumentalizzarla». Fine del siparietto dedicato a gossip e dintorni.
    Perché «ci sono cose più serie e importanti per gli italiani», spiega Casini. Non potrebbe dire altrimenti: è appena uscito da un incontro di un paio d’ore con gli operai del petrolchimico e con i rappresentanti della Cisl di Marghera, e l’aria è pesante. «Non sono andato da loro con la ricetta miracolosa in mano, perché non sono un buffone che fa campagna elettorale speculando su persone che rischiano il posto di lavoro. Manca un progetto serio del governo sulla chimica e non c’è neanche una seria ipotesi alternativa. Credo che Berlusconi farebbe bene a visitare porto Marghera».

    È l’azione di governo nel suo complesso a finire nel mirino del leader Udc, in particolare il ruolo determinante della Lega: «La sigla Pdl in realtà significa "Partito della Lega". Berlusconi ha consegnato a Bossi le chiavi della politica italiana, come si è visto nelle vicende dell’immigrazione, delle quote latte, del finto federalismo: il Pdl deve cedere sempre. Grave errore. L’azione di governo è quella che impone la Lega, e la sua politica è costruita sul ricatto». Il risultato secondo Casini sarà una progressiva erosione dei voti del Pdl da parte del Carroccio: «La Lega si gonfierà perché questo equilibrio politico vede Berlusconi chiacchierare e la Lega operare».

    Proprio ieri il partito di Bossi è finito nel mirino di estemporanei attentatori: «Episodi gravi, che si aggiungono a quelli di cui sono rimasti vittime nei giorni scorsi La Russa a Genova e Guazzaloca a Bologna. A tutti loro va la massima solidarietà, sono bersagli di un imbarbarimento della vita politica che non deve avere diritto di cittadinanza in Italia».
    Una deriva che secondo Casini «vede nell’Udc l’unico baluardo di serietà, in grado di frenare la demagogia leghista e offrire un’opposizione realmente alternativa agli errori di questo governo». Cosa che non garantiscono Franceschini o Di Pietro? «Di Pietro è un grande Fregoli della politica, dice tutto e il contrario di tutto nel volgere di 24 ore: ha consegnato le firme in Cassazione per il referendum elettorale, ma il giorno dopo ha stabilito che bisogna votare no. Per questo l’ho definito "un buffone": e sono stato fin troppo debole, moderato nel giudizio. È un inutile demagogo funzionale a Berlusconi». I rapporti con il resto dell’opposizione non sono idilliaci, ma nemmeno con alcuni alleati locali: in Sicilia il governatore Lombardo ha rifatto la giunta escludendo (in attesa di chiarimenti) l’Udc. L’ex presidente della Camera vuole rispondere alla sfida nelle urne: «Ce la metteremo tutta per superare lombardo alle europee, anche di un solo voto».
    Non è certo uno scontro analogo a quello che vede ancora impegnato Berlusconi con i magistrati: «Quando parla di "giustizia eversiva" non capisco a quali giudici si riferisca, considerando che il lodo Alfano lo mette al riparo da tutti. Berlusconi demonizzando i magistrati favorisce solo la criminalità. Ci sono stati giudici faziosi, lo abbiamo detto anche noi, ma non si può demonizzare complessivamente il mondo della magistratura perché si ledono anche regole basilari della nostra vita democratica». Per fortuna, secondo Casini, c’è il Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi che con la sua relazione annuale ieri ha riportato tutti con i piedi per terra. «E per fortuna supplisce alle disattenzioni del governo e del ministro Tremonti - aggiunge il leader Udc -; ci richiama alla dura realtà di una situazione economica assolutamente negativa».

    Fonte: Il Gazzettino - Ario Gervasutti | vai alla pagina

    Argomenti: udc, pdl, campagna elettorale, Lega Nord, Porto Marghera, Banca d'Italia, provincia di Venezia | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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