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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL) 


 

«Vogliono ribaltare il voto come già era accaduto nel '94»

  • (30 maggio 2009) - fonte: Il Tempo.it - Giancarla Rondinelli - inserita il 30 maggio 2009 da 31

    Guerra aperta tra Berlusconi e i magistrati.

    L'11 novembre del 1994 Silvio Berlusconi se lo ricorda bene. Data in cui, mentre da premier coordinava a Napoli la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla criminalità organizzata, gli venne recapitato un avviso di garanzia dalla Procura di Milano, informandolo di essere oggetto di indagini per concorso in corruzione.
    Il risultato lo ricorderanno in tanti: il 22 dicembre Berlusconi rassegnò le proprie dimissioni al presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.
    Al suo posto venne formato un governo tecnico, il governo Dini. Una vicenda che, vuoi o non vuoi, ha influito sul suo modo di fare politica negli anni successivi.
    Una vicenda che, vuoi o non vuoi, ha portato il Cavaliere a stare in guardia da quelle che definisce «pure strategie politiche, organizzate a tavolino» verso di lui.

    Sono passati 15 anni: il premier ricorda l'episodio del '94, tornando a puntare il dito contro i giudici.
    Conferma e rilancia quanto detto il giorno prima all'assemblea della Confesercenti: «Sono convinto che ci sono questi grumi eversivi: è già successo nel '94».
    Berlusconi parla dall'Aquila dove si trova per la tredicesima visita.
    Arrivato in mattinata, il programma prevede prima tappa l'ospedale aquilano, per l'inaugurazione dell'ala distrutta dal sisma, poi pranzo in una tendopoli, il briefing con il capo della Protezione civile e la conferenza stampa finale.
    È quando arriva all'ospedale che i cronisti, ammucchiati all'ingresso del pronto soccorso da campo allestito dietro il nosocomio, provano a incalzare il presidente del Consiglio.

    I temi sono quelli che tengono banco in questo momento:
    caso Noemi e le sue dichiarazioni sui giudici. Se sul primo il premier fa capire da subito di non aver voglia di parlare «almeno per oggi, per favore», sul secondo non ha alcun problema. Grumi eversivi tra i giudici?
    «Ne sono convinto. Basta ricordare il caso del 1994, quando sono stato eletto e ho avuto un attacco della magistratura su una cosa che non esisteva e per cui sono stato assolto dieci anni dopo con formula piena».
    Quanto ad ipotizzare elezioni anticipate, Berlusconi per ora non va oltre. Alla domanda dei giornalisti, fa intendere di non voler aggiungere altro. Il riferimento all'avviso di garanzia a Napoli non arriva a caso.
    E di sicuro è alla base di tutti i ragionamenti fatti in privato dal premier, e delle sue accuse pubbliche ad alcuni pm.

    Da settimane, parlando con i suoi più stretti colaboratori, il Cavaliere ha sempre espresso la stessa preoccupazione: una trappola giudiziaria, pensata ad hoc per colpirlo, magari a ridosso delle elezioni, o ancora peggio vicino al G8 di luglio.
    Sono giorni che nei palazzi della politica gira la voce di nuovi sviluppi dell'inchiesta sui rifiuti a Napoli.
    E non solo. Anche la vicenda Noemi, secondo altri rumors di Palazzo, potrebbe essere al centro di qualche indagine mirata a far saltare il presidente del Consiglio.
    Berlusconi non rivela né conferma. Di certo però il quadro ce l'ha chiaro così come le sue possibili contromosse.
    Perché, dice a chiare lettere dalla tendopoli Sant'Elia alle porte del capoluogo abruzzese, se dovesse esserci un secondo caso '94, di certo non finirà come allora, «perché stavolta mi rivolgerò agli elettori».

    Quell'attacco, ricorda il capo del governo «ha ribaltato il voto degli elettori e quindi c'è stato un fatto eversivo nei confronti di un voto democratico.
    Quando si tenta di andare contro chi è stato eletto democraticamente dal popolo con accuse fondate su cose false, questo è un fatto eversivo».
    Per il resto la giornata del Cavaliere nelle zone terremotate scorre secondo programma. Arrivando all'ospedale, accompagnato dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il presidente della Regione Gianni Chiodi, e il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, visita tutta la parte inaugurata. Dall'ambulatorio di chirurgia generale, al reparto di dialisi «avanzatissimo, persino con televisori per far distrarre i pazienti».

    Visita anche la stanza travaglio, dove c'è una donna in attesa di partorire. «Volevamo vedere il primo bimbo nato qui - spiega il premier dopo in conferenza stampa - ma sono dovuto uscire subito perché alla mamma sono venute le doglie. Mi hanno detto che lo chiameranno Silvio, non chiedo tanto...», ironizza.
    Incontrando i cronisti fa il bilancio dei lavori che si stanno facendo, per tutta la fase di ricostruzione e anche per il G8. «Il 4 giugno firmerò l'ordinanza per le prime case agibili.
    Chi avrà la casa agibile, pensiamo che debba rientrare dagli alberghi in 15 giorni per consentire alle famiglie in tenda di prendere il loro posto», spiega il capo del governo. «Stiamo infatti organizzando giorni al mare per le famiglie. I ragazzi, invece, stiamo vedendo di mandarli in crociera nel Mediterraneo».

    Per il voto europeo Berlusconi spiega che «il prefetto sta lavorando per poter svolgere le elezioni anche in queste zone». Chiude con la commissione di garanzia, che si occuperà di verificare la gestione dei fondi donati per il terremoto (al momento 45 milioni di euro) e dove ci saranno «il senatore Franco Marini, l'ex presidente della Corte costituzionale Cesare Mirabelli, il professore Natalino Irti, il magistrato Cesare D'Ambrosio, l'ex giudice della Corte costituzionale Fernanda Contri».
    Niente domande al termine della conferenza stampa:
    «Corro a Roma, mi aspetta una troupe della Rai».

    Fonte: Il Tempo.it - Giancarla Rondinelli | vai alla pagina

    Argomenti: dimissioni, magistratura, magistrati, inchieste, rifiuti napoli, terremoto in Abruzzo, ospedale dell'Aquila | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 30 maggio 2009 da 4110
    All'ospedale dell'Aquila:«reparto di dialisi avanzatissimo, persino con televisori per far distrarre i pazienti». Dico, ma si rende conto di quello che dice? Chi legge, per favore, si fermi un momento e rifletta. Qui, Italia, anno 2009, abbiamo il primo ministro che continua a prendere per i fondelli. E da quei televisori "avanzatissimi" continuerà a farlo se non lo si ferma prima.

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