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Dichiarazione di Massimo Cacciari

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: DL) 


 

Sciopero dei croupier a Venezia. «Ci troviamo di fronte a degli irresponsabili che stanno tagliando il ramo sul quale sono seduti» [Link interno: chiusura]

  • (06 giugno 2009) - fonte: Il Gazzettino.it - Fulvio Fenzo - inserita il 06 giugno 2009 da 31

    Per i prossimi tre mesi altri scioperi a singhiozzo, proclamati una manciata di minuti prima, come quello dell’altra notte e il bis di ieri tra le 18.30 e le 20.30, con la chiusura chiusura dei tavoli da gioco davanti agli occhi sbigottiti dei clienti. E l’annuncio di uno sciopero-monstre di una settimana se non si aprirà una vertenza non più con l’azienda, ma con il Comune di Venezia.
    Ma il sindaco Massimo Cacciari rispedisce ai mittenti tutte le richieste e conferma la fiducia nella dirigenza del Casinò.

    Le sei organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori della Casa da gioco veneziana hanno convocato ieri mattina la stampa per difendersi dalle accuse di sciopero illegittimo. C’é la Cgil, la Cisl, la Uil, la Cisal, l’Ugl e la Rlc che rilasciano (dovrebbe essere la prima volta) una dichiarazione congiunta:
    «È il Casinò che non ha rispettato gli accordi siglati il 16 aprile scorso che prevedevano incentivi per l’esodo di una quarantina di lavoratori più anziani il cui costo grava sui bilanci.
    E poi non sono state parificate le risorse per l’ospitalità e il marketing e le sponsorizzazioni, come non è stato fatto alcun investimento su Ca’ Vendramin Calergi e la sede nuova dell’aeroporto. Le relazioni sindacali non funzionano nonostante alla direzione del personale ci sia un ex sindacalista (Luciano De Gaspari, ndr.) che si è dimenticato come funzionano queste cose». Lo sciopero di mezzanotte.
    «Era legittimo - rispondono -. Il nostro contratto ci da la libertà di procedere con scioperi a singhiozzo senza preavviso. E comunque noi avevamo inviato tre fax tra le 23 e le 23.15 di mercoledì sera per proclamare lo sciopero tra la mezzanotte e l’una. Poi, dopo mezzanotte, abbiamo inviato altri fax per comunicare il prolungamento dell’astensione dal lavoro fino alle 4 di mattina».

    Questa mattina, intanto, al Russot Hotel di San Giuliano ci sarà un’assemblea generale dei dipendenti del Casinò. «Continueremo con gli scioperi all’inizio e alla fine dei turni - riprendono i sindacati -. Vogliamo incontrare i capigruppo a Ca’ Farsetti per arrivare alla convocazione di un consiglio comunale straordinario per affrontare la questione dell’attuale direzione del Casinò.

    Il sindaco deve aprire un tavolo di confronto in Comune sulle relazioni sindacali interne all’azienda. È una questione di responsabilità, altro che invocare provvedimenti disciplinare contro i lavoratori. Forse è stato male informato su come sono andate le cose la notte dello sciopero. Ma, per questo, ci sono le registrazioni video con le intimidazioni lanciate dal direttore generale ai dipendenti».

    «Informato male? Macché, sono stato informato benissimo - sbotta il sindaco Massimo Cacciari -.
    I video, i fax sono tutte stupidaggini. Ci troviamo di fronte a degli irresponsabili che stanno tagliando il ramo sul quale sono seduti. Quello che hanno attuato è un abbandono illegittimo del posto di lavoro, punto e basta, in un Casinò che sta riducendo gli incassi contenendo comunque questa diminuzione rispetto alle altre Case da gioco del resto del mondo. Il consiglio di amministrazione del Casinò di Venezia e la sua direzione si stanno muovendo perfettamente in linea con le indicazioni impartite dal suo socio di maggioranza, il Comune di Venezia».

    Un atto di fiducia pressoché totale che chiude di fatto la strada alla convocazione di quel "tavolo" richiesto dai sindacati. E intanto ieri pomeriggio è arrivato anche il parere dell’avvocato Adalberto Perulli, legale del Casinò, sulla legittimità dello "sciopero di mezzanotte". «Le modalità di attuazione di questo sciopero lasciano ampio spazio a fondati dubbi di illegittimità» si legge nel documento. Per il legale "è stata lesa l’immagine del Casinò nei confronti della clientela": «Il diffondersi di notizie sulla possibilità che la casa da gioco chiusa per sciopero di notte allontana irrimediabilmente l’utenza, creando le premesse per una crisi irreversibile della Società. Dall’altra parte le modalità dello sciopero di mezzanotte hanno messo a rischio il patrimonio aziendale, in particolare le fiches che sono state abbandonate, con evidente rischio di sottrazione».

    Ma nel frattempo dalla Cassazione è piovuta un’altra tegola sul Casinò. Secondo la sentenza 12811 della Corte in merito a un ricorso presentato da "Autostrade per l’Italia" (ma che, come si dice, "fa giurisprudenza") i lavoratori in sciopero non possono essere sostituiti da personale di qualifica superiore. Quello che accade al Casinò con i dirigenti che, quando i lavoratori incrociano le braccia, garantiscono almeno il funzionamento delle slot. Altri incassi che rischiano di sfumare per Ca’ Noghera e Ca’ Vendramin Calergi.

    Fonte: Il Gazzettino.it - Fulvio Fenzo | vai alla pagina

    Argomenti: sciopero, sindacati, bilancio comunale, comune di Venezia, casinò, sindaco di Venezia | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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