Dichiarazione di Davide ZOGGIA

Ci vogliono un paio d’ore perché le percentuali di Davide Zoggia risalgano lentamente la china, mentre quelle di Francesca Zaccariotto calano sotto la soglia critica del 50 per cento che le darebbe la vittoria al primo turno. Ma bisogna attendere le otto e mezzo di sera perché Davide Zoggia, jeans e giacca beige con le impunture, ci metta la faccia, come recita il suo slogan, nella sede provinciale del Pd a Mestre. E a quel punto fra militanti e uomini di partito si alza un applauso. Manca ancora qualche sezione, fa presente il prosindaco Michele Mognato, che segue i dati al computer, ma la situazione è ormai consolidata. Il peggio è passato, e la débacle che incombeva all’orizzonte svanisce, lasciando spazio a prospettive più confortanti per i presenti.

Ha avuto paura di non farcela? «No - dice il candidato - anche se i primi dati arrivati dai seggi non erano dei migliori. Confidavo nel lavoro che abbiamo fatto, e come previsto il dato delle elezioni europee non si è ripetuto in modo omogeneo alle Provinciali. È un buon dato - aggiunge - quando si parla di idee e progetti le cose cambiano».

Ma i sette punti percentuali che lo dividono dalla Zaccariotto obbligano Zoggia al secondo round, al contrario di quanto avvenuto cinque anni fa quando lo sfidante era Carlo Alberto Tesserin.

«Fra 15 giorni sarà una partita diversa - dice Zoggia - Per orami linito a osservare che c’è stata una tenuta sostanziale del centrosinistra in molte realtà».
A cominciare da Venezia, che secondo la sua avversaria ha rapprsentato l’unico salvagente di Zoggia: «È strano che la Zaccariotto dileggi il centro storico, dove pure ha fatto campagna elettorale e pure shopping. Tutte le città sono importanti, non solo Venezia».

Ma Zoggia sa bene che, per imporsi al ballottaggio, le belle parole non basteranno.
E neppure le idee. Per dirla tutta, ci vorranno accordi politici con altre forze, a cominciare dall’Udc di Ugo Bergamo:
«Siamo disponibili al confronto con tutti - dice - Al ballottaggio ci rivolgeremo a tutti i cittadini mettendoci la faccia».
Poi però aggiunge: «Il confronto è possibile con chi ha delle idee sul governo della Provincia. In campagna elettorale ho constatato che ci sono candidati che hanno idee e non vivono di luce riflessa».
Un identikit che corrisponde proprio all’ex sindaco di Venezia, con il quale Zoggia ha potuto discutere in alcuni confronti diretti fra candidati.

Il messaggio, in sostanza, è già lanciato, e lo scenario che si apre ora per il candidato del centrosinistra è meno preoccupante di quanto potesse sembrare domenica sera. «Mi piace di più questa partita - ammette Zoggia - adesso possiamo giocare in modo più aperto».
Anche se la differenza, alla fine, la faranno i contatti riservati con i partner potenziali del centrosinistra nella sfida decisiva del 21 giugno per la conquista della Provincia di Venezia.

Fonte: Il Gazzettino - Venezia - Alberto Francesconi | vai alla pagina

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