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Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica


 

Intercettazioni. «Mi riservo di esaminare il testo votato alla Camera. Prenderò la decisione che mi compete»

  • (12 giugno 2009) - fonte: Corriere della Sera - Marzio Breda - inserita il 12 giugno 2009 da 31

    Certi suoi dubbi, di metodo e di merito, erano già affiorati nei giorni scorsi. Ma ieri sera il Capo dello Stato è intervenuto personalmente ed esplicitamente sul provvedimento del governo che impone una nuova normativa in materia di intercettazioni. Facendo capire che la controfirma di quella legge controversa non è affatto scontata.

    «Mi riservo di esaminare il testo approvato e di seguire poi l'iter in Parlamento. Per prendere successivamente le decisioni che mi competono».

    Si esprime così, all'uscita dall'albergo dei Poveri di Napoli, incalzato dai cronisti che tentano di strappargli un giudizio sulle sue prossime mosse. Spiega il Presidente:

    «Certo, ci sono molte cose da difendere e molte da rinnovare».

    Il riferimento pare rifarsi anche a ciò che ha detto appena tre giorni fa, di fronte al Consiglio Superiore della magistratura. Vale a dire: no a qualsiasi mossa che possa minare l'indipendenza dei giudici, no a strappi tra poteri dello Stato, no a iniziative che rischino di ledere i delicati equilibri istituzionali. Ma, aveva aggiunto allora, anche la magistratura sappia autolimitarsi, sappia fare autocritica e dunque trattenersi di fronte alle tentazioni del protagonismo.

    Certo, il breve commento notturno del Presidente della Repubblica non autorizza a pensare che si prepari ad un lacerante«non possumus», sulla questione delle intercettazioni così come ha deciso di affrontarla il governo. [...]

    [...] In attesa che questo dossier approdi sul suo tavolo, si sa comunque come Napolitano abbia sempre auspicato una legge che sia frutto di larghe intese. L'ha ripetuto più volte: bisogna che ogni nuova norma sulle intercettazioni non pregiudichi il lavoro della giustizia penale e il diritto di cronaca, pur rispettando il diritto alla privacy dei cittadini.
    Ciò che, stando al fuoco serrato delle opposizioni, della magistratura e della federazione della stampa, il provvedimento passato ieri alla Camera non sembra davvero assicurare.

    Fonte: Corriere della Sera - Marzio Breda | vai alla pagina

    Argomenti: intercettazioni, magistratura, privacy, presidente Napolitano, Stampa, Camera dei Deputati, Csm, Presidente della Repubblica, diritto di cronaca, ddl intercettazioni | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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