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Dichiarazione di Letizia MORATTI

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Milano (MI) (Partito: FI)  - Consigliere  Consiglio Comunale Milano (MI)


 

Ballottaggi. «Milano non ha tradito. A Pdl e Lega il 48% dei voti» - INTERVISTA

  • (12 giugno 2009) - fonte: Corriere della Sera - Mautizio Giannattasio - inserita il 12 giugno 2009 da 31

    L’appello ufficiale lo lascia al candidato del centro­destra Guido Podestà. Ma il sin­daco di Milano, Letizia Moratti, ha deciso di spendersi completa­mente in questo supplemento di campagna elettorale che vede Podestà sfidare il presidente uscente della Provincia di Mila­no, Filippo Penati. Tanto da indi­care agli alleati dell’Udc, in giun­ta e in Consiglio, un percorso ob­bligato: «Podestà è il candidato naturale per gli elettori del­­l’Udc ». E poi difende il voto mila­nese: nessun tradimento. «Anzi, il centrodestra è cresciuto. Rin­grazio i milanesi perché il voto ha premiato la nostra ammini­strazione ».

    Sindaco Moratti, si aspettava il ballottaggio?

    «Mi dispiace moltissimo per Guido Podestà. Non ce l’ha fatta al primo turno per un soffio. È un dato politico di cui bisogna tenere conto. Conferma la fidu­cia nella persona e il gradimento del programma».

    È preoccupata per lo spareggio?

    «Adesso la cosa più importante è an­dare a votare. Lan­cio un appello ai mi­lanesi: il 21 e il 22 giugno andate alle urne e votate, per­ché è fondamentale che vinca Podestà, c’è grande coerenza tra il suo programma e quello del Comune. Possiamo lavorare insieme su temi fondamentali: la sicurezza, le infrastrutture, i servizi al cittadino, l’Expo».

    L’ultimo ballottaggio alla Provincia, tra Ombretta Colli e Filippo Penati è stato deciso an­che dall’astensionismo. Oltre 200 mila elettori non si sono presentati allo spareggio.

    «Per questo motivo è fonda­mentale l’appello al voto. Con Podestà possiamo lavorare insie­me. Con Filippo Penati no».

    Dove si troveranno i voti mancanti? Un ruolo fondamen­tale lo potrebbe giocare l’Udc.

    «Sicuramente sì».

    Si sente di fare un appello al­l’Udc?

    «L’appello lo lascio al candida­to e ai vertici del centrodestra, perché è una scelta che rientra in un quadro politico nazionale. Sarebbe improprio pronunciar­mi. Posso però dire una cosa. In Comune, il rapporto con l’Udc è estremamente proficuo. C’è grande collaborazione sia in giunta che in aula».

    Quindi?

    «Mi sentirei di dire che gli elet­tori dell’Udc, dovrebbero trova­re in Guido Podestà il loro candi­dato naturale. Sono degli alleati solidi e leali».

    Veniamo alle elezioni. C’è un caso Milano? Podestà ha preso una percentuale più alta di voti in provincia che in città.

    «Vorrei sfatare una leggenda metropolitana. Il dato più inte­ressante che emerge dal voto è che alle Comunali del 2006 (quando fu eletta sindaco la stes­sa Moratti, ndr) Forza Italia in­sieme ad An e alla Lega hanno preso 269.498 voti, pari al 44,6%. In questa tornata ammini­strativa il Pdl e la Lega hanno preso 242.524 voti, vale a dire il 48,4%, pur essendoci stati 60.000 elettori che questa volta non si sono presentati alle ur­ne».

    Risultato?

    «Anche se i voti assoluti sono minori, la percentuale di voto è maggiore: Pdl e Lega hanno pre­so un 3,8% in più rispetto alle co­munali del 2006. Questo è il da­to di Milano».

    Il governatore Roberto For­migoni ha detto che il voto di Milano deve far riflette­re tutti. La Lega ribadi­sce che la città della Mo­ratti ha fatto peggio del­la provincia. Il Pd che il voto di Podestà a Mila­no è il segno della crisi della sua giunta.

    «Innanzi tutto ricor­diamoci che Penati è pas­sato dal 44,08% del 2004 al 41,54 del 2009, perden­do 41.000 voti. Per quan­to ci riguarda mi sembra il momento di pensare in positivo. Un’analisi del voto è normale e an­che sacrosanto, ma ri­spetto a singole interpre­tazioni a Milano il con­senso del centrodestra è aumentato del 3,8%».

    Valutazione politica?

    «Una sola».

    Quale?

    «Ringrazio la città di Milano perché il voto dei cittadini ha premia­to il lavoro di questa am­ministrazione. Grazie milanesi».

    Questo voto cambie­rà gli equilibri nella sua maggioranza? Ci sa­rà un rimpasto come chiede la Lega?.

    «Assolutamente no».

    Si riferisce alla pri­ma o alla seconda do­manda?

    «A entrambe. Il voto non ha cambiato gli equilibri e lo dimostrano i nume­ri che le ho dato. Per quanto ri­guarda il rimpasto, abbiamo provveduto a una revisione di giunta due mesi fa».

    I suoi rapporti con Penati?

    «Nei primissimi tempi non ci sono stati problemi particolari. Nell’ultimo anno e mezzo sì. È stato assente sulla sicurezza, non si è impegnato sulle infra­strutture che aveva bloccato ne­gli anni precedenti, è svanito su Malpensa».

    È la stessa accusa che le lancia Penati: aver tradito Malpensa.

    «Noi non abbiamo fatto nessu­na marcia indietro. Noi stiamo rafforzando Malpensa. Il prece­dente governo Prodi stava per svendere Alitalia a Air France senza garantire Malpensa e Lina­te. Noi lo stiamo facendo: raffor­zando Linate e firmando 39 ac­cordi bilaterali per Malpensa. Pe­nati, a queste riunioni, non l’ho mai visto».

    Fonte: Corriere della Sera - Mautizio Giannattasio | vai alla pagina

    Argomenti: alitalia, malpensa, milano, Air France-Klm, elezioni provinciali 2009, Provincia di Milano, sindaco di Milano | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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