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Dichiarazione di Walter VITALI

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

«Le amicizie del premier mettono a rischio la sicurezza»

  • (19 giugno 2009) - fonte: Il Messaggero - Nino Bertoloni Meli - inserita il 19 giugno 2009 da 31

    Non ci interessa il gossip, ormai Bari è un caso politico. «Berlusconi venga in Aula»

    Il Pd non molla la presa. Scosse o non scosse, le frequentazioni del presidente del Consiglio sono ormai considerate un caso politico vero e proprio, un Bari-gate tale da scuotere, questa volta sì, la stessa maggioranza e tali da mettere a repentaglio finanche la sicurezza dell’intero Paese.

    D’intesa con la presidenza del gruppo del Senato guidata da Anna Finocchiaro, e d’accordo con il vertice del partito, Walter Vitali ex sindaco di Bologna e veltroniano ha presentato una interrogazione che chiama in causa direttamente palazzo Chigi e chiede a Silvio Berlusconi o comunque al governo di venire a riferire in aula.

    «Se poi non lo farà, se nessuno risponderà, ne trarremo ulteriori conseguenze», avverte Vitali. Nell’interrogazione si chiede a Berlusconi di rispondere in aula e di assicurare «che il tenore della sua vita personale non mette a rischio la sicurezza dello Stato e la riservatezza delle informazioni in suo possesso che rivestono fondamentale interesse per la difesa della Repubblica».

    Si cita poi la Costituzione e si ricorda che «il premier è a capo dei servizi segreti e in quanto tale ha accesso a informazioni ed è in possesso di notizie riservate e coperte dal segreto di Stato, essenziali per la sicurezza del territorio, delle istituzioni e dei cittadini». Per tutto questo, conclude l’assai insidiosa interrogazione, è necessario che venga garantito che il premier «sia in grado di garantire la piena riservatezza delle informazioni e della documentazione attinenti alla sicurezza della Repubblica di cui è in possesso e che, nell'esercizio delle sue funzioni, può essere costretto a utilizzare nelle sue abitazioni private» e che sia noto al Parlamento «quali misure preventive abbia adottato affinchè le sue frequentazioni private non lo espongano a rischi di ricatti, pressioni e condizionamenti di ogni possibile natura e provenienza».

    Della vicenda si occuperà il Copasir presieduto da Francesco Rutelli, che mercoledì affronterà il cosiddetto ”complotto” evocato da Berlusconi.
    Continua nel frattempo la polemica delle donne democrat contro Ghedini, l’avvocato di Berlusconi, per quelle sue affermazioni sul premier «che potrebbe avere a disposizione grandi quantitativi di donne, e gratis».
    Per Barbara Pollastrini, «con Ghedini e Berlusconi torna l’Italietta di molti anni fa», e comunque l’elettorato femminile comincia a non apprezzare visto che «studi sui risultati elettorali dicono che fra l’astensionismo che ha colpito il centrodestra quello femminile è stato il più massiccio».

    Sul fronte precongressuale, Walter Veltroni ci tiene a far sapere che il suo ritorno tutto vuol essere tranne che «un remake» dell’eterno duello tra lui e D’Alema, «fatto il convegno sul Lingotto 2 tornerò a tacere».
    Da segnalare, infine, il ”corteggiamento” verso Nicola Zingaretti, chiamato per incontri da Letta, Bersani e Franceschini. «Ma io resto a fare il presidente della Provincia», ha assicurato.

    Fonte: Il Messaggero - Nino Bertoloni Meli | vai alla pagina

    Argomenti: Donne, Interrogazione, sicurezza dei cittadini, Berlusconi Silvio, sicurezza della Repubblica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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