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Dichiarazione di Debora Serracchiani

Alla data della dichiarazione: Deputato Parlamento EU  (Gruppo: S&D) 


 

«Candidarmi? Per ora preparo il discorso del Lingotto» - Colloquio

  • (26 giugno 2009) - fonte: l'Unità - Mariagrazia Gerina - inserita il 26 giugno 2009 da 31

    «Sono nella mia città faccio l’avvocato. Poi vediamo...» Dopo l’exploit delle europee niente passi falsi.
    «Franceschini ha dato segnali da prendere in considerazione»

    Sul suo facebook è tutto un: «Yes you can», «le basi sono con te», «devi candidarti». «Non fare caz...», avverte Mirko. «Vai con la terza via: contro Bersani e Franceschini ce la fai», dice Paolo. Certo, se fosse per i suoi fan, la decisione sarebbe già presa.

    Lei, invece, per ora prende tempo.
    «Devo riflettere, ancora per un po’», ripete se le giri le domande che ha già letto in rete. Davanti ha la scelta più importante della sua vita politica. E non vuole sbagliare. Puntare sulla roupture e candidarsi sfidando i big?
    Oppure fidarsi di Franceschini e fare da capofila a una nuova generazione politica, sperando che sia lui il traghettatore? «Concretezza», è questa la parola che le sta ronzando per la testa.

    «Del discorso di Franceschini la parte più importante è quella in cui spiega che vuole assumersi la responsabilità di aiutare una generazione ad emergere», spiega Debora: «Ha dato un segnale nuovo, dicendo che vuole cambiare le cose in questo partito, e credo che dovrebbe essere preso in considerazione, c’è da discutere ma ne potrebbe venire un bel congresso», confida il suo ragionamento a l’Unità. Ma smentisce che ci sia una decisione già presa. Né in un senso, né nell’altro. Il dilemma è ancora aperto. E per ora cerca di non lasciare troppe tracce, nemmeno su facebook, del suo stato d’animo.

    «In questo momento sono a Udine. Faccio di nuovo, per un po', l'avvocato. Poi parto per Torino e preparerò - se riuscirò a rimanere un attimo in pace - il mio intervento in treno...», dissimula l’ultimo messaggio della giornata.

    Occhi puntati sul Lingotto, dunque, dove domani i cosiddetti giovani «piombini» si sono dati appuntamento per tentare di tracciare una terza via. «Si mantengono gli impegni presi, non appoggiare la candidatura Franceschini o Bersani», la sprona Emanuele. A titubare, d’altra parte, in questo momento non è solo lei.
    «Franceschini? È chiaro che sta cercando proprio di incarnare lo spirito del Lingotto 2», riflette Giuseppe Civati, uno degli ideatori della rete «piombina».
    Qualcuno dice che se non lo farà Debora, si candiderà lui, in nome della rottura. «Il nuovo Franceschini - obietta Civati - dice le nostre stesse cose, ma è credibile?». Debora, invece, potrebbe provare a convincere che di Franceschini ci si può fidare. D’altra parte sarà lo stesso segretario-candidato a spiegare le sue ragioni.

    Tra gli interventi previsti c’è anche il suo. Oltre a quello del sindaco Chiamparino, che pure indicando la terza via, ha ben interpretato gli umori della platea. «Io comunque non ne farei un problema di fiducia ma di concretezza», insiste Debora, rivelando che in fondo almeno i termini della questione sono già impostati. Ma la soluzione, a sentire lei, non la comunicherà nemmeno domani: «Al Lingotto non sono io l’ospite d’onore, è il partito: parlerò di come ridare vita ai circoli e della necessità di regole diverse per il congresso». Primarie degli iscritti, qualcuno vorrebbe: «Sto leggendo attentamente il regolamento per chiarirmi le idee».
    Civati è più tranchant: «Il regolamento è assurdo, ma questa è una follia».

    Fonte: l'Unità - Mariagrazia Gerina | vai alla pagina

    Argomenti: partito democratico, Candidature, candidature giovani pd, congresso pd, classe dirigente, dirigenti capaci | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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