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Dichiarazione di Massimo Cacciari

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Venezia (VE) (Partito: DL) 


 

«La città è immobile. Incredibile resistenza conservatrice»

  • (26 giugno 2009) - fonte: Il Gazzettino - Venezia - Gianpaolo Bonzio - inserita il 29 giugno 2009 da 31

    «Mi sembra che questa sia la prima volta che la tutti i responsabili del sistema culturale si riuniscono. Troppe volte noi amministratori abbiamo insistito perchè i vari enti si parlassero, ma non è stato facile. Lo ripeto da tempo, se non si agisce tutti insieme tra Comune, Musei e privati non si va da nessuna parte».

    Massimo Cacciari è tornato a portare all’attenzione di tutti i problemi che affliggono la cultura in città e lo ha fatto nel corso della presentazione della rivista "Casabella" che nell’ultimo numero ha realizzato un "Chilometro dell’arte", proponendo un percorso tra le grandi mostre e i palazzi più prestigiosi che vanno da Ca’Rezzonico a Punta della Dogana.

    Venezia, in questo lungo e prestigioso mese di giugno sta attraversando un periodo particolare, come ha detto il direttore di Casabella Francesco Dal Co, ma sul fronte culturale bisogna proseguire. E parecchio, almeno a sentire il sindaco.

    «Qualità e quantità nella cultura devono essere conservate e promosse - ha detto soddisfatto Cacciari - ci sono nuovi sistemi privati che spingono verso la modernizzazione della gestione». Poi ha lanciato un appello che è anche un’accusa.

    «Il sistema dei Musei civici è in chiara sofferenza - ha detto senza giri di parole - è impensabile tenerli in funzione senza le risorse pubbliche adeguate. E su questo tema la città troppe volte è assente. Spesso il dibattito politico si concentra su banalità mentre questa è una questione colossale perchè mancano i fondi per la manutenzione.

    Il problema delle risorse presto interesserà anche la Fenice. Su questi argomenti bisogna prestare la massima attenzione e invece si continua a parlare di stupidaggini. Non solo, tante volte questa città ha una incredibile resistenza conservatrice.

    Mi riferisco ai progetti del ponte di Calatrava e quello di Tadao Ando alla Dogana.

    Ci sono stati enormi ostacoli per ospitare queste opere contemporanee, in molti casi c’è una cattiva mentalità.

    Noi invece siamo andati controcorrente, questa è stata una stagione fortunata dobbiamo continuare ad andare verso il nuovo, la città deve continuare a crescere».

    Quello del sindaco è sembrato solo un richiamo al dibattito politico, visto che il bilancio complessivo, tracciato da tutti i protagonisti della scena culturale, è di alto livello esattamente come il Palazzo Grimani di Santa Maria Formosa che ha ospitato il confronto.

    «Dopo lo splendido lavoro di Tadao Ando alla Dogana - ha detto Dal Co - attendiamo il progetto della grande Accademia che completerà il nostro itinerario». «È vero - ha aggiunto Monique Veaute, amministratore delegato di Palazzo Grassi - Tadao Ando ha lavorato bene a fianco di persone che lo hanno sempre ascoltato. Per Pinault è stato un grande impegno in un periodo di forte crisi». Non poteva mancare la riflessione sul progetto, molto gettonato, dell’esposizione dell’indimenticabile Emilio Vedova.

    «Questa città ha un livello culturale alto, una concentrazione di opere che è rara nel mondo - ha assicurato Alfredo Bianchini, presidente della Fondazione Vedova - secondo me l’arte contemporanea fa rivivere questa città. Sarebbe poi interessante avviare un dibattito, con i giovani, sull’arte e la cultura a Venezia». Sulla stessa linea anche Philp Rylands della collezione Peggy Guggenheim mentre Sandro Parenzo, della Fondazione musei civici, dopo aver rimarcato la straordinarietà dei Magazzini del sale e di Punta della Dogana, si è detto favorevole a proseguire il confronto con tutti i soggetti coinvolti nelle iniziative culturali della città.

    Fonte: Il Gazzettino - Venezia - Gianpaolo Bonzio | vai alla pagina

    Argomenti: venezia, beni comuni, beni culturali, comune di Venezia, gestione territorio, sindaco di Venezia | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 29 giugno 2009 da 861
    Caro Massimo, che vuoi dire? Che la città è business per tutti? Se fosse così, le cose funzionerebbero. Ma così non è. Le cose funzionano per quei pochi che ci sono cascati dentro anni fa e adesso non mollano una briciola neanche per soffocarti. (no i te da na fregoa gnanca par sofegarte!)

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