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Dichiarazione di Massimo D'ALEMA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

«Credo che nel Paese possano aprirsi scenari anche imprevedibili»

  • (06 luglio 2009) - fonte: IGN/Adnkronos.com - inserita il 06 luglio 2009 da 31

    L'ex premier in un'intervista a Radio Città Futura prima del suo intervento alla Festa del Pd parla di Berlusconi: il suo potere "comincia a mostrare crepe e, paradossalmente siamo all'apice ma anche all'inizio del suo declino".
    Quanto alla candidatura di Franceschini "non regge".

    Si va verso "un periodo di incertezze e credo che nel paese possano aprirsi scenari anche imprevedibili".
    Quanto al premier: "Siamo in un momento del potere personale di Berlusconi che mostra anche però fragilità".
    Il suo declino "sarà complesso, frammentario: l'uomo non vuole mollare ma al tempo stesso è sempre più debole".

    A parlare così è l'ex premier Massimo D'alema, prima in un'intervista a Radio Città Futura, poi nel suo intervento alla Festa del Pd.

    Intervistato da Antonio Polito, afferma che "ci saranno altre scosse". Il potere del Cavaliere "comincia a mostrare crepe e, paradossalmente siamo all'apice ma anche all'inizio del declino di Berlusconi".

    "Io come cittadino italiano trovo umiliante la situazione in cui ci troviamo", ha aggiunto poi l'ex premier. "Credo che come ha scritto Le Monde questa immagine del presidente del Consiglio rischia di danneggiare il paese".

    D'Alema parla poi del Pd, delle questioni interne. Della candidatura di Franceschini, che "non regge".
    Dopo tante sconfitte subite da un gruppo dirigente, sostiene l'ex premier, due sono le strade: o si dice "uniamo le forze" oppure non si può dire "mi ricandido per non far tornare chi c'era prima".
    Per D'Alema questo "non è il modo giusto né utile al partito".

    Conferma allora l'appoggio a Pierluigi Bersani e avverte:
    "Sento il bisogno di un partito vero, abbiamo avuto una fase di partito-movimento, abbastanza confusa con una situazione nel paese allora di anarchia".

    Poi lo sfogo: "E' possibile che io debba essere insultato dal mio partito? Possibile che io che ho fatto il ministro degli Esteri, e ad agosto ero a lavorare per la pace in Libano anziché andare alle Maldive, debba subire questo? E’ ragionevole?».

    E attacca un partito impegnato a "demolire le sue personalità principali, che sono incommensurabilmente migliori di quelle che ci stanno adesso. E’ un fenomeno di autolesionismo".

    Fonte: IGN/Adnkronos.com | vai alla pagina

    Argomenti: Berlusconi, Candidature, pd, potere, crisi politica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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