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Dichiarazione di Rita BERNARDINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

«Subito indulto e amnistia» - INTERVISTA

  • (18 agosto 2009) - fonte: Liberazione - PaPe - inserita il 20 agosto 2009 da 31

    Durante il weekend di Ferragosto 167 parlamentari hanno visitato ben 189 dei 220 istituti penali italiani.
    Si è trattato della più grande visita parlamentare condotta nelle carceri dal dopoguerra ad oggi. L'iniziativa, promossa dai Radicali con una lettera inviata ai capi gruppo della commissione giustizia, è stata un indubbio successo sul piano della sensibilizzazione e dell'informazione nei confronti dei componenti di una legislatura parlamentare tra le più distanti dall'universo carcere. Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha ringraziato i Radicali per la loro iniziativa riconoscendo che queste tre giornate hanno imposto all'agenda politica il tema carcere sotto un nuovo punto di vista. «Ne discuteremo liberamente», ha dovuto ammettere il guardasigilli, fautore di un piano di edilizia carceraria dimostratosi fino ad oggi velleitario. I soldi non ci sono. Il ministro Tremonti ha sganciato pochi milioni di euro. Per costruire nuove carceri e ampliare alcune di quelle già esistenti, oltre a fiumi di denaro (occorre assumere anche nuovo personale penitenziario), ci vorrebbe molto tempo, almeno un decennio.
    Nel frattempo, se i tassi d'incarcerazione dovessero restare quelli attuali ci ritroveremmo al punto di partenza. Si era parlato persino di carceri galleggianti, di progetti modulari, di project financing , ma i privati hanno dato forfait. La speculazione edilizia non ha trovato sufficientemente redditizi i piani prospettati dal governo, le promesse di aeree edificabili al posto delle vecchie carceri presenti nei centri storici di Roma, Milano, Palermo e Napoli. Si era parlato anche di cedere l'isola di Pianosa, un gioiello ambientalistico. Niente da fare. Nemmeno i servizi a pagamento e il lising hanno allettato gli imprenditori. Intanto cominciano a girare voci su un avvicendamento ai vertici del Dap.
    I sindacati della penitenziaria chiedono da tempo la testa dell'attuale presidente, Franco Ionta. Alfano dice che presenterà il suo piano in settembre. «Ma è solo l'ennesimo rinvio», ripsonde, Rita Bernardini, che abbiamo sentito per farci raccontare la sua tre gioni di visite carcerarie.

    In quali istituti sei entrata?

    Il 14 sono andata a Regina Coeli e poi nel minorile di Casal del Marmo a Roma. A Ferragosto sono entrata con Pannella a Poggioreale e nell'istituto per minorenni di Nisida e il 16 a Secondigliano e Salerno.
    La situazione è allo stremo ovunque, ma la situazione di Salerno e quella di Poggioreale raggiunge l'indicibile, nonostante prima della nostra visita avessero alleggerito di alcune unità le celle.

    Hai notato se per l'occasione avevano ripulito i luoghi, magari con qualche pennellata veloce di vernice?

    Non credo abbiamo avuto il tempo.

    Recentemente un sentenza di Strasburgo ha condannato l'Italia per sovraffollamento. Che clima hai trovato?

    Devo dire che ho trovato ancora una situazione molto civile. I detenuti fanno ancora mostra di molta pazienza. Ci sono episodi di nervosismo, litigi dovuti all'assenza di spazio per respirare.
    A tutti i detenuti abbiamo dato il nostro indirizzo per organizzare un ricorso di massa a Strasburgo contro l'affollamento. Vivono in spazi che non superano i due-tre metri a testa. Si tratta di una violazione patente dei diritti umani.
    A Poggioreale ci sono 2266 persone ma prima della nostra visita ne hanno sfollati 3-400.
    Possono docciarsi solo due volte a settimana. In 10 per cella con questo caldo, la vita diventa subito un inferno, così tengono delle bottiglie di plastica piene d'acqua alla finestra che usano per docciarsi.
    Passano 20-22 ore in cella senza fare nulla, senza possibilità di lavoro o altre attività. Recentemente hanno ottenuto il diritto di comprare le carte da gioco.

    Alcuni esponenti della destra e dell'Idv hanno aperto un fuoco di sbarramento contro queste visite. Hanno messo subito le mani avanti contro un nuovo indulto.

    Ma quanto tempo ancora possono pensare che questa situazione regga. Ci vuole un nuovo indulto, soprattutto un'amnistia, e una riforma profonda del sistema penale. La richiesta viene anche dal personale penitenziario.

    Fonte: Liberazione - PaPe | vai alla pagina

    Argomenti: indulto, radicali, ministro della Giustizia, carceri, Parlamento di Strasburgo | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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