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Dichiarazione di Massimo BITONCI

Alla data della dichiarazione: Sindaco  Comune Cittadella (PD) (Partito: Lega)  - Deputato (Gruppo: Lega)  - Consigliere  Consiglio Comunale Cittadella (PD) (Lista di elezione: Lega) 


 

Intervista a Massimo Bitonci (Lega Nord) relatore del Dpef 2009 di Giandomenico Serrao

  • (03 settembre 2009) - fonte: www.agi.it - inserita il 06 maggio 2010 da 14775
    Quali sono le linee guida dell’ultimo Dpef? Per analizzare l’ultimo Dpef bisogna farlo alla luce della situazione economica globale. E’ stato redatto infatti in un momento di crisi straordinaria sia economica che finanziaria. La cosa positiva è che il governo italiano rispetto ad altri governi europei ha cercato già dallo scorso anno di anticipare la crisi con una serie di misure contro la recessione che hanno avuto effetti positivi rispetto al resto d’Europa. L’abbassamento dello Pil mondiale 2009 è stato dell’1,7% mentre gli scambi internazionali sono calati del 16,2%. Fino a un mese fa la previsione per l’Italia era di un calo del pil del 5,2%. Le linee delineate nel Dpef vanno nella direzione del sostegno e della stabilizzazione del mercato finanziario che fanno seguito a quelle già messe in atto dal governo così come le politiche di bilancio a sostegno della domanda. Quali sono i rischi che le economie occidentali hanno ancora di fronte? I rischi sono quelli di un sistema finanziario in mano alla speculazione, speculazione che ha messo in crisi l’intero sistema mondiale con forti ripercussioni sull’erogazione del credito non solo in Europa ma anche in Italia. In ogni caso, bisogna dire che nel nostro Paese questo effetto è stato inferiore rispetto al resto d’Europa soprattutto per come è strutturato il debito italiano: con le famiglie molto meno indebitate rispetto all’estero come si evince chiaramente dal Dpef. Sul fronte dell’occupazione qual è la situazione che ci aspetta? Il mercato del lavoro ci preoccupa. La stima del tasso di disoccupazione per il 2009 è dell’8,8% e dell’8,9% nel 2010, dopo è prevista una discesa. Per quanto riguarda l’indebitamento netto del 2009 sarà pari al 5,3% del pil e la spesa per interessi sarà pari al 5% e prevista stabile per gli anni futuri. Un dato preoccupante come quello sul mercato del lavoro è il rapporto debito/pil che purtroppo è ricominciato ad aumentare sensibilmente e nel già nel 2009 arriveremo al 115% rispetto al pil. Per il 2010 le previsioni sono di rimanere su un indebitamento netto del 5% e una spesa per interessi costante. Ci sono previsioni negative per le entrate tributarie -1,8 miliardi tra imposte dirette e indirette. Qual è la strategia del governo per contenere la disoccupazione? Il governo ha puntato sugli ammortizzatori sociali, non sullo stipendio di disoccupazione proposto invece dal centrosinistra e al mantenimento del posto di lavoro sostenendo le imprese e l’occupazione. In questo settore sono state impiegate ingenti risorse, quasi 30 miliardi di euro. Poi sono stati garantiti i risparmi dei consumatori, misura attuata anche dagli altri paesi europei. Ci sono stati inoltre gli incentivi per il settore auto e quelli per i macchinari per le aziende nel Dl anticrisi. Il piano anticrisi complessivamente tra 2008 e 2011 impiega 27 miliardi euro. Altri punti di criticità? I punti di maggiore criticità che ho evidenziato come relatore e sui quali si potrà lavorare sono il problema del patto di stabilità degli enti locali. Si tratta purtroppo di una misura che ha ingessato i comuni e le pubbliche amministrazioni. Abbiamo comuni in seria crisi anche se si tratta di amministrazioni virtuose con risorse disponibili con il problema anche di aver dovuto bloccare i pagamenti alle aziende e ai fornitori delle aziende stesse. Così com’è il Patto di Stabilità non premia gli enti virtuosi che hanno amministrato bene e vincola in modo rigido per le spese di investimento che in un momento di crisi economica così importante potrebbero dare una spinta anti recessiva. Gli investimenti dei comuni rappresentano quasi il 60% di quelli pubblici totali. Bloccare questi investimenti significa anche non aiutare a uscire dalla crisi e dalla recessione. Perché i comuni alimentano anche un mercato di opere pubbliche locali che sostiene anche aziende artigiane e piccole aziende locali.
    Fonte: www.agi.it | vai alla pagina
    Argomenti: documento di programmazione economica e finanziaria 2009 | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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