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Dichiarazione di Emma BONINO

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD)  - Vicepres. Senato  


 

Afghanistan. «Sarebbe da pazzi andarsene» - INTERVISTA

  • (19 settembre 2009) - fonte: Il Riformista - Alessandro Calvi - inserita il 19 settembre 2009 da 31

    «Solo un irresponsabile può dirlo. Del resto anche col governo di centrosinistra accadeva lo stesso. Così come viene richiesta, questa conferenza sarebbe inadeguata e rischia di diventare inutile».

    «La credibilità istituzionale di istituzionale di un paese è uno degli asset più importanti in politica estera». Emma Bonino ce l`ha con le divisioni che nel centrodestra e nel centrosinistra si sono manifestate dopo l'attentato che a Kabul ha provocato la morte di 6 soldati italiani. Quanto alla soluzione del rebus afgano, l'idea di una conferenza internazionale va bene ma andrebbe rivista, coinvolgendo anche i vicini come Iran e Cina.

    Onorevole Bonino, l'esplosione di Kabul sembra aver confuso le idee un pò a tutti. Il centrodestra, ad esempio, da Berlusconi a Bossi e La Russa, è sembrato vacillare.

    Guardi, quando al governo c'è una coalizione accade sempre così. Anche col governo Prodi abbiamo avuto lo stesso problema. Questo accade perché in questo paese qualcuno ha difficoltà a capire cosa significa rivestire un ruolo istituzionale. Ognuno parla ai propri elettori, convinto che poi nessun altro legga quelle dichiarazioni ma, in un mondo globale, non funziona così. Qualcuno dovrebbe spiegare che la credibilità istituzionale di un paese è uno degli asset più importanti in politica estera.

    Si riferisce a Bossi?

    Bossi è il leader di una delle forze politiche più condizionanti ed è anche un ministro. Quello che ha detto è stato tradotto in arabo e epubblicato in tutto il mondo. Ma, lo ripeto, questo discorso non sono mai riuscita a farlo capire neppure ai miei colleghi nel governo precedente. E' una cattivissima abitudine che non riusciamo a perdere. In aula, ad esempio, Antonio di Pietro ha parlato di ritiro, a dimostrazione che i populismi ovunque siano collocati, poi alla fine convergono.

    Il Presidente della Repubblica rispondendo ai giornalisti ha detto di girare al premier le domande sulle divisioni nel governo e però ha osservato di non rilevare divisioni sul fronte opposto, il Pd.

    Questo è vero nepure io ne ho viste. Ho visto soltanto Di Pietro su una posizione diversa. Il problema è lì. Però, guardi, ognuno si barcamena ma credo che tutti saremmo d'accordo sul principio che sarebbe meglio che l'Afghanistan si reggesse da solo e che potessimo andar via. Il problema del venire via o meno, però, dipende dalle condizioni date e non si può risolvere in termini ideologici.

    E quali sono a sui parere queste condizioni?

    L'idea ribadita da Brown, Sarkozy e Merkel di una conferenza internazionale è opportuna. Si tratta, peraltro, di una richiesta italiana avanzata prima dello scorso G8. Il problema però è cquello di ricalibrarne i contenuti. Un semplice rafforzamento militare, infatti, non mi pare che risponda ai problemi che, nel frattempo, si sono ingranditi. Così come viene richiesta, invece questa conferenza sembra la solita conferenza sull'Afghanistan che abbiamo già visto, da Bonn a Londra, da Parigi a L'Aja. Sarebbe inadeguata e rischierebbe di diventare inutile. Io invece ritengo che sia fondamentale un approccio regionale perché l'Afghanistan non si stabilizza soltanto dall'interno.

    Ma intorno ci sono anche paesi come l'Iran. Non starà proponendo di sedersi al tavolo anche con l'Iran?

    E invece dico proprio questo. O c'è un impegno regionale o non si va da nessuna parte. Ne sono convinta, pur capendo le difficoltà diplomatiche della cosa.

    Quanto alla missione, è da modificare o no?

    Va rivisto il fatto che ogni contingente abbia regole di ingaggio proprie. E si deve riflettere su come si combinano le forze sul campo. Anche le intelligences a volte non si parlano. E la mancara di intelligente è fonte di errori e incidenti.

    Anche Avvenire dice che andarsene ora lascerebbe campo libero a violenza e caos.

    A nessuno che guardi all'Afghanistan con l'ottica della responsabilità internazionale può venire in mente di dire: andiamocene. Altro è dire che la missione sia migliorabile.

    Fonte: Il Riformista - Alessandro Calvi | vai alla pagina

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