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Elisabetta ZAMPARUTTI in data 14 ottobre 2009
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» "Voi pensate a produrre, alla democrazia e alla libertà ghe pensi mi"
Silvio BERLUSCONI in data 12 ottobre 2009
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» «I poteri forti lavorano al golpe. Ma Napolitano e “Corriere” non c’entrano»
Renato BRUNETTA in data 11 ottobre 2009
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» Berlusconi benvenuto tra i comuni mortali.
Cesare DAMIANO in data 11 ottobre 2009
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» «Le donne dicano "Basta". Berlusconi ci chieda scusa». - INTERVISTA
Rosy BINDI in data 09 ottobre 2009
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» E ora Berlusconi vada a casa» - INTERVISTA
Nichi VENDOLA in data 09 ottobre 2009
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» «Per colpa della litigiosità del centrodestra si continua a tenere bloccata l’approvazione del Piano regionale di tutela delle acque»
Lucio TIOZZO in data 09 ottobre 2009
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» «Ricuciamo insieme la tela del centrosinistra» - INTERVISTA
Grazia FRANCESCATO in data 09 ottobre 2009
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» Lodo Alfano. Berlusconi e il Guardiasigilli devono dimettersi.
Antonio DI PIETRO in data 08 ottobre 2009
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Dario FRANCESCHINI in data 08 ottobre 2009
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» Il Lodo Alfano viola l’articolo 3 della Costituzione sull’uguaglianza dei cittadini. La Consulta ha deciso. Ora, rispettare la sentenza.
Antonio POLITO in data 08 ottobre 2009
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» "Per la difesa del suolo i soldi sono finiti" - INTERVISTA
Stefania PRESTIGIACOMO in data 03 ottobre 2009
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» «Quella di Messina è una strage annunciata che ha dei responsabili che devono essere individuati e puniti in modo esemplare».
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» «Il Governo privatizza l’acqua che è un un bene pubblico, non del mercato».
Luigi de MAGISTRIS in data 25 settembre 2009
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» «E' imbarazzante il tentativo di Berlusconi di rinegoziare sotto banco le quote di Co2 assegnate all'Italia»
Sandro GOZI in data 24 settembre 2009
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«E' imbarazzante il tentativo di Berlusconi di rinegoziare sotto banco le quote di Co2 assegnate all'Italia»
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(24 settembre 2009) - fonte: l'Unità.it - inserita il 24 settembre 2009 da 31
E' imbarazzante il tentativo di Berlusconi di rinegoziare sotto banco le quote di Co2 assegnate all'Italia: il presidente del Consiglio italiano non vuole ancora accettare che in Europa ci sono le leggi'', commenta Sandro Gozi, capogruppo del Pd nella commissione Politiche dell'Unione europea di Montecitorio.Sono ''stupefatto dalla notizia, giunta proprio il giorno dopo in cui all'Onu lo stesso Berlusconi ha invocato, dopo Obama, le responsabilità di tutti gli Stati per il futuro del mondo. Ora c'è solo da chiedersi - conclude - se accetterà la precisazione della portavoce della commissione Ue, Barbara Hellfrich, oppure se chiederà le sue dimissioni''.
I tetti sulla assegnazione di quote di Co2 all'Italia "non sono rinegoziabili". Così la Ue ha stoppato Berlusconi che aveva chiesto di rivedere i tetti, sostenendo che nella misura imposta dalla ue avrebbero danneggiato le nostre industrie. La notizia dello stop è stata data dalla portavoce della commisione Ue, Barbara Hellfrich, e anche questo particolare non farà piacere al premier italiano che aveva intimato ai portavoce di Bruxelles di tacere, per non danneggiare l'immagine dell'Italia.
La Hellfrich è stata interpellata sulle notizie stampa a proposito di una lettera del premier Silvio Berlusconi al presidente dell'esecutivo europeo Barroso, per chiedere di rivedere i tetti sulle emissioni di anidride carbonica. "I tetti sono stati definiti e adottati dalla commissione attraverso un processo basato sulla legislazione europea e non sono rinegoziabili", ha detto la portavoce, affermando di essere a conoscenza - attraverso la stampa - della lettera del premier con la quale l'Italia segnala l'intenzione di modificare i vincoli impostagli dalla Ue.
Il piano nazionale di assegnazione delle emissioni di anidride carbonica dell'Italia per il periodo 2008-2012 è stato approvato da Bruxelles il 15 maggio del 2007. La valutazione degli esperti della Commissione Ue, dopo mesi di negoziato, si è conclusa con un parere favorevole anche se condizionato ad alcune modifiche, in particolare alla riduzione del quantitativo totale di quote di emissione proposto.
L'assegnazione annua autorizzata di quote di emissione è pari a 195,8 milioni di tonnellate di CO2, il 6,3% in meno di quanto proposto dal governo italiano, che aveva chiesto di potere attribuire all'industria 209 milioni di tonnellate. La legislazione europea fissa in un periodo di due mesi i tempi per un eventuale ricorso.
Fonte: l'Unità.it | vai alla pagina » Segnala errori / abusi