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Dichiarazione di Renato BRUNETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Ministro  PA e innovazione (Partito: PdL) 


 

Italia: scudo fiscale, Brunetta, male condiviso, poi riforma

  • (27 settembre 2009) - fonte: SwissInfo.ch - inserita il 28 settembre 2009 da 2528

    Un "male" necessario ma non solo italiano, dettato dalla necessità di far rientrare in Italia i capitali che lasceranno i paradisi fiscali. Il ministro della Pubblica amministrazione italiano (P.a.), Renato Brunetta, torna a difendere la misura di rimpatrio dei soldi portati all'estero e ripete che la decisione del governo di 'sanare' il rientro dei capitali con una tassazione al 5% è dovuta a ragioni di "concorrenza" internazionale tra gli scudi dei diversi Paesi.

    Sul provvedimento, che già lunedì sarà in aula alla Camera e che dovrà essere approvato entro il 3 ottobre, grazie, forse, anche ad un voto di fiducia, continua intanto a scatenarsi l'opposizione. Il leader dell'Idv, Antonio di Pietro, si rivolge ora al Capo dello Stato che nei giorni scorsi aveva detto di seguire con attenzione l'iter e i contenuti del provvedimento: "solleveremo già in Parlamento una questione di incostituzionalità della norma e ci auguriamo che il presidente della Repubblica non si giri dall'altra parte".

    Ma a difendere il provvedimento e le modalità scelte dall'esecutivo per il rientro, scende in campo oggi anche il ministro della P.a. "Se avessimo messo un tasso al 20 o al 30% non sarebbe rientrato nessuno" perché il "nostro sistema è un 'colabrodo'. Bisogna far capire alle persone giustamente arrabbiate che questo è un compromesso, un compromesso doloroso. Governare è però fare cose difficili, e quindi non solo scudi ma anche riforme".

    Per questo il responsabile della pubblica amministrazione promette una riforma fiscale: "l'impegno del governo è quello di rimettere mano alla riforma fiscale" dice il ministro nel suo consueto intervento radiofonico domenicale su Rtl, in cui precisa che l'intervento riformatore dovrà riguardare "l'abbassamento delle aliquote, l'allargamento delle aree di esenzione e la lotta all' evasione ". Terreno, questo, che tuttavia ha già dato i suoi frutti, con il raddoppio del gettito da recupero di evasione: "i risultati si ottengono, se ne potrebbero ottenere molti di più; passata la bufera si ricomincia e in maniera strutturale".

    Intanto, però, le risorse che rientreranno in Italia verranno utilizzate per fare "cose buone". E, se pure non verranno utilizzate per detassare le tredicesime, il maggiore gettito che deriverà dalla sanatoria servirà, dice il Ministro, per sostenere il lavoro e l'università. Così come il governo ha fatto lo scorso anno quando "i consumi a Natale sono andati benissimo anche senza detassare le tredicesime" ma sostenendo gli ammortizzatori sociali. "Abbiamo fatto bene" sostiene Brunetta, precisando che queste nuove risorse quindi andranno "all'università, a stimolare il mercato del lavoro, con la detassazione della contrattazione aziendale".

    Fonte: SwissInfo.ch | vai alla pagina

    Argomenti: lavoro, università, ministro P.A., scudo fiscale, riforma fiscale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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