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"Per la difesa del suolo i soldi sono finiti" - INTERVISTA
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(03 ottobre 2009) - fonte: La Stampa - Roberto Giovannini - inserita il 04 ottobre 2009 da 31
Noi quest`anno per la difesa del suolo abbiamo 50 milioni. Per il 2010 sapete quanto c`è? Zero».Stefania Prestigiacomo, ministro dell`Ambiente, siciliana, è corsa a Messina per vedere come fronteggiare la tragedia. Si dice «addoloratissima», teme che il bilancio dell`alluvione possa crescere e diventare ancora più drammatico. E soprattutto denuncia:
non ci sono soldi, il territorio è stato massacrato dall`espansione edilizia, e si agisce poco e male per salvarlo.Un territorio «massacrato», dice.
«Tutto il Messinese è così: in passato l`abusivismo, poi una espansione urbanistica esagerata. Il risultato è un territorio - ma è un discorso che non vale solo per la Sicilia - esposto in modo gravissimo al dissesto idrogeologico.
Ci vuole maggiore rigore da parte dei Comuni nella concessione delle licenze edilizie. Qui a Messina ho visto una situazione ad alto rischio, disastri uguali e peggiori di questo sono dietro l`angolo».Ma com`è possibile che ogni volta si scopra che nulla è stato fatto?
«Le risorse del ministero dell`Ambiente sono del tutto insufficienti, ma sono aggiuntive a quelle delle Regioni, che dispongono di importanti fondi e hanno la competenza e che dovrebbero fare i Pai, i Piani per l`assetto idrogeologico. In Sicilia non era approvato da due anni.
Purtroppo assistiamo insieme a un ritardo nell`azione e a una dispersione delle risorse. Anche il mio ministero distribuiva in modo polverizzato, ai singoli Comuni. La verità è che in tutto il paese si va in ordine sparso, ognuno va per i fatti suoi, accontentando un anno un Comune, un anno l`altro. Risultato: opere non completate, sprechi, nessuna programmazione».Ma in ogni caso, il ministero dell`Ambiente non ha fondi per intervenire, in pratica.
«Il fondo nazionale è stato tagliato dell`80 per cento. Per il 2009 ci sono 50 milioni per la difesa del suolo, per il 2010 non c`è nulla. Bisogna rendersi conto che la politica di tutela del territorio va fatta sempre, con finanziamenti continui e costanti».
Zero fondi. E cosa pensa di fare?
«Chiaramente ne dobbiamo parlare, adesso in sede di Finanziaria, perché altrimenti così il Ministero dell`Ambiente chiude i battenti. L`anno scorso già avevamo subito tagli in Finanziaria, che abbiamo accettato a causa della crisi. Molti dei nostri compiti sono finanziati con leggi che prevedono fondi triennali. E con la Finanziaria di quest`anno tutti i miei fondi vanno a zero: difesa del suolo, protocollo di Kyoto, mare, bonifica, tutto. Dei 50 milioni che abbiamo alla Sicilia andranno 15 milioni, e certo terremo conto dell`emergenza di Messina. Ma qui c`è un territorio vastissimo profondamente colpito dal dissesto».
E pochi spiccioli.
«Sì. Ci sono i fondi regionali, ma il ministero non può certo programmare nulla. Lo scudo fiscale se andrà bene potrà dare risorse aggiuntive ma è una tantum. Io ho posto e porrò questi problemi in Consiglio dei ministri e avrò un incontro col presidente Berlusconi».
Fonte: La Stampa - Roberto Giovannini | vai alla pagina » Segnala errori / abusi