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Dichiarazione di Dario FRANCESCHINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: PD) 


 

Immigrazione. "Guai ad inseguire la destra. Sì alla sicurezza, no al razzismo."

  • (06 ottobre 2009) - fonte: La Repubblica.it - inserita il 06 ottobre 2009 da 31

    I sondaggisti l'hanno sconsigliato a parlare di immigrazione, "troppo spinoso per chi ha bisogno di raccogliere voti". Ma Dario Franceschini, a Genova per parlare ai "nuovi italiani", ha affrontato proprio il tema dei migranti e del diritto alla cittadinanza.

    "Sì alla sicurezza, no al razzismo", è lo slogan del segretario Pd alle prese con la sfida del congresso e delle primarie. "Dobbiamo dire sì al diritto di sicurezza. Ma dobbiamo dire no al razzismo". La cittadinanza, per Franceschini, è un "grande e potente motore di integrazione. Cittadini - ha detto il segretario del Pd - si diventa perchè lo si vuole diventare, non perchè qualcuno te lo concede".

    "Guai ad inseguire la destra", insomma. Anzi, "da un lato va apprezzata l'apertura intelligente del presidente della Camera Gianfranco Fini, in linea con un profilo più moderno della destra europea. Dall'altro va stigmatizzato il prevalere di una ideologia che definisce la sua identità nella paura e nella chiusura. E che si esprime nella grettezza di un ministro della Repubblica (Roberto Calderoli, ndr), che arriva a dire: non vorrei tra 5 anni trovarmi un presidente abbronzato".

    Franceschini ha annunciato che il Partito democratico andrà avanti per il diritto di voto, per i residenti stranieri alle elezioni amministrative e che gli immigrati alle primarie hanno già votato per Prodi e Veltroni e voteranno il 25 ottobre.

    "La nostra proposta di legge sulla cittadinanza - ha detto Franceschini - è stata fermata dalla fine anticipata della scorsa legislatura alla Camera. Ma nell'aprile del 2008 l'abbiamo ripresentata. Ed e' una proposta importante e innovativa: si diventa cittadini italiani - ha così riassunto la proposta di legge del Pd - se si è nati in Italia, se si è minori e si studia in Italia e, novità assoluta, c'è la possibilità dell'attribuzione della cittadinanza: non è più solo una concessione dello Stato, ma si può diventare cittadini in soli cinque anni se lo si vuole, se ci si crede, con una conoscenza elementare della lingua italiana, un reddito minimo e il giuramento di osservanza della Costituzione".

    Fonte: La Repubblica.it | vai alla pagina

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