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Costituzione. «I limiti della sovranità popolare»
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(09 ottobre 2009) - fonte: Il Riformista - Giorgio Napolitano - inserita il 09 ottobre 2009 da 31
È legge fondamentale, è legge suprema, la Costituzione, anche e innanzitutto nel segnare i limiti entro cui può svolgersi ogni potere costituito e viene “disciplinata” la stessa volontà sovrana del popolo (Fioravanti 2009).
Si rifletta, a questo proposito, sul primo articolo della nostra Carta costituzionale, là dove recita: «La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».Questa è caratteristica essenziale della moderna democrazia costituzionale, quale si è voluto fondarla in Italia, con il più ampio consenso, alla luce delle esperienze del passato e con l'occhio rivolto ai modelli dell'Occidente democratico. Comune a quei modelli, pur nella loro varietà, è il senso dei limiti che non possono essere ignorati nemmeno in forza dell'investitura popolare, diretta o indiretta, di chi governa.
Rispettare la Costituzione è dunque espressione altamente impegnativa: ben al di là di una superficiale e generica attestazione di lealtà. Rispettarla significa anche riconoscere il ruolo fondamentale del controllo di costituzionalità e dunque l'autorità delle istituzioni di garanzia. Queste non dovrebbero mai formare oggetto di attacchi politici e giudizi sprezzanti, al di là dell'espressione di responsabili riserve su loro specifiche decisioni. Tutte le istituzioni di controllo e di garanzia non possono essere viste come elementi frenanti del processo decisionale, ma come presidio legittimo di quella dialettica istituzionale che in definitiva assicura trasparenza, correttezza, tutela dei diritti dei cittadini.
Fonte: Il Riformista - Giorgio Napolitano | vai alla pagina » Segnala errori / abusi