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«Le donne dicano "Basta". Berlusconi ci chieda scusa». - INTERVISTA
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(09 ottobre 2009) - fonte: l'Unità - Maria Zegarelli - inserita il 09 ottobre 2009 da 31
Il premier ha una visione volgare e strumentale del rapporto con noi, è giunto il momento di ribellarsi e porre fine a questo sistema malato.La posta elettronica della Camera è andata in tilt, come quella de l’Unità, del Pd, delle altre redazioni. Arrivano messaggi da tutta Italia, dall’America, dall’Inghilterra, dall’Iran, dal Guatemala. Gente comune, politici, intellettuali. La prima intervista l’ha rilasciata al NewYork Times. Un fiume di indignazione per quella frase pronunciata dal premier verso il vice-presidente della Camera. Portare a termine questa intervista con Rosy Bindi è un’impresa. Il telefono squilla in continuazione. «Romano, grazie, sì… lo so, ma non si poteva accettare quell’attacco eversivo al Presidente della Repubblica». Romano è Prodi, a cui la lega una lunga amicizia oltre che l’avventura politica dell’Ulivo.
Bindi, «Più bella che intelligente». Come si è sentita in quel momento?
«Mi è toccata quella volgarità perché ho osato interromperlo, contraddire le sue gravi affermazioni contro Napolitano e la Consulta.
Per la prima volta è stato interrotto un suo monologo in tv. Non ci sono rimasta male per me, ma per il fatto che ancora una volta siamo di fronte alla visione malata e strumentale che il premier ha delle donne».Veronica Lario prima e Patrizia D’Addario poi hanno messo in evidenza il rapporto che il premier ha con il potere e le donne. Siamo oltre il gossip?
«L’altra sera Berlusconi ha di nuovo mostrato il rapporto distorto che ha con le donne e il potere e le due cose si sono incontrate nella mia persona. Ci ho pensato dieci secondi prima di rispondergli perché la tentazione di contraccambiare con un’offesa era forte. Alla fine gli ho detto che non sono una donna a sua disposizione. Non ne posso più di assistere a questi attacchi indecorosi che vanno avanti da mesi contro le donne, non abbiamo reagito abbastanza. E’arrivato il momento di dire basta, di ribellarsi. Mi hanno molto colpito tutta questa solidarietà e lo sdegno della gente, vorrei che si trasformasse in un movimento di vigilanza in difesa delle regole della democrazia».
E’ vero che stanno stampando magliette con su scritto: “Non sono una donna a sua disposizione”?
«La protesta sta prendendo anche questa forma su Facebook. Evidentemente sta crescendo la consapevolezza che è il momento di dire basta a questo sistema malato: prima si usava il denaro per corrompere il potere, ora si è passati al corpo delle donne».
In studio con lei a Porta a Porta c’erano diversi uomini. Nessuno è intervenuto per fermare lo sproloquio del presidente del Consiglio. Ci è rimasta male?
«In privato Barenghi e Casinimi hanno espresso la loro solidarietà. In studio mi sono difesa bene da sola».
Vespa le ha detto qualcosa?
«A parte quel “presidente la prego”, nulla. Ma una cosa voglio chiederla io a lui: come mai Berlusconi è intervenuto durante una trasmissione registrata? Lo ha avvisato qualcuno di quello che stavamo dicendo, oppure Berlusconi controlla tutto in bassa frequenza?»
Sta dicendo che c’è un Grande fratello?
«Sto dicendo che Berlusconi sapeva qello che stava accadendo in studio».
Bonaiuti ha tentato di presentare una sorta di giustificazione per quella frase:
“C’era concitazione”. Pretende scuse?«Delle loro scuse non so che farmene, l’unica riparazione possibile è il ritiro degli attacchi eversivi che ha fatto a Napolitano e alla Consulta. Aggiungo: le scuse le deve presentare a tutte le donne, non a me. Rispondo anche a Castelli, a proposito del suo “zitella petulante”: sono molto riconciliata con la mia bellezza, il mio stato civile e la mia intelligenza».
A Porta a Porta è andato in onda un attacco senza precedenti alle istituzioni.Come si ricompone una frattura così profonda?
«Le responsabilità sono a senso unico, c’è una sola persona che sta aggredendo Corte Costituzionale, Presidente della Repubblica, magistratura, stampa, opposizione. La sentenza è giuridicamente ineccepibile, il comportamento del Capo dello Stato è ineccepibile e nessuno di noi sta delegittimando la maggioranza. E’ Berlusconi che sta usando questa sentenza per sovvertire di fatto il sistema democratico».
Ci vorrebbe un’opposizione in buona salute. Il Pd che fa?
«Noi non dobbiamo minimamente offrire pretesti per le affermazioni del premier.Non chiediamo le dimissioni del governo ma dobbiamo mettere fine a questa commistione tra pubblico e privato che sta devastando il paese. Basta con i Lodi, c’è bisogno di interventi e riforme per far ripartire l’economia e la società. Di Pietro deve smetterla di prestargli il fianco e noi del Pd dobbiamo proporci come forza alternativa di governo. Dobbiamo vigilare la Costituzione e le istituzioni.
Stracquadanio ha già una proposta: cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza in 3 mesi e poi sottoporla al giudizio del popolo.
«Questo è il loro piano, non arrivano a caso questi ripetuti attacchi al Quirinale. Temo davvero che Berlusconi abbia in testa lo stravolgimento delle regole democratiche.Ma ricorda che se pensa di avere la forza in parlamento noi avremo dalla nostra parte gli italiani che già una volta hanno impedito che il centrodestra ferisse la Costituzione».
A proposito, qui ha migliaia di messaggi. E dal Colle?
«Ho ricevuto una telefonata dal Quirinale che mi ha fatto molto piacere».
Fonte: l'Unità - Maria Zegarelli | vai alla pagina » Segnala errori / abusi