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Dichiarazione di Pier Ferdinando CASINI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: UDC) 


 

«Stop alla deriva populista. L'UdC non fa patti con questo Pdl» - INTERVISTA

  • (11 ottobre 2009) - fonte: La Repubblica - Carmelo Lopapa - inserita il 12 ottobre 2009 da 31

    «Col populismo berlusconiano non ci si allea. Gravi, ingiustificati, gli attacchi al capo dello Stato, autentica garanzia di tutti: indegna la gazzarra seguita alla sentenza della consulta sul Lodo Alfano».

    Pier Ferdinando Casini resta convinto che le elezioni anticipate siano la soluzione migliore. Almeno per i centristi. Che adesso guardano con attenzione al Pd.

    Eppure, Berlusconi sostiene che il matrimonio con l'UdC alle regionali s'ha da fare.

    «Sento parlare di un matrimonio che non sarebbe d'amore ma d'interesse. E di interesse vedo quello di Berlusconi, non il nostro. Per quanto ci riguarda, stiamo parlando del nulla».
    «Il presidente del Consiglio dovrebbe riconoscere che dalla deriva populista nulla di buono può venire al Paese e che molti errori sono stati compiuti in questo primo anno di governo. Ma mi sembra che vada in tutt'altra direzione. Quindi, l'Udc rispetta il mandato degli elettori: siamo all' opposizione, alternativi al Pdl e resteremo tali».

    E alle prossime regionali come vi collocherete?

    «Le alleanze a geometria variabile sono l'unico modo per sancire la nostra indipendenza politica. Perché, se facessimo un'alleanza omogenea nazionale, contraddiremmo tutta la critica che abbiamo mosso a questo bipolarismo che ha messo sugli altari la Lega e Di Pietro».

    Oggi la convention del Pd. In che misura siete interessati?

    «Siamo interessati a capire se nel Pd può maturare una seria correzione di rotta. Se, cioè, il partito è intenzionato ad abbandonare la scia di Di Pietro, che un giorno chiede di andare in piazza contro Berlusconi e il giorno prima ci va contro Napolitano».

    Forse attendete anche di capire cosa faranno i centristi, a cominciare da Rutelli, vostro interlocutore privilegiato.

    «Rutelli è una persona che stimo molto. Ma lui non è l'unico nel Pd. Su tante questioni, a cominciare da quelle eticamente sensibili, abbiamo apprezzato la sua posizione. Tuttavia noi non tiriamo per la giacca nessuno. Staremo a vedere».

    Il clima resta rovente. La preoccupa l'attacco senza precedenti al Quirinale e alla Consulta?

    «Berlusconi ha detto una cosa ovvia: che la storia di Napolitano è quella di un uomo di sinistra. L'80 per cento degli italiani tuttavia sa anche che quando un uomo politico diventa presidente della Repubblica si spoglia delle appartenenze e diventa garanzia per tutti. E Napolitano lo è. Ecco perché sono profondamente ingiusti gli attacchi a lui rivolti, che non trovano d'accordo nemmeno l'elettorato di centrodestra».

    Il presidente di Confindustria Marcegaglia invita il governo ad andare avanti. Voi invece confidate nelle elezioni anticipate.

    «Certo, un Paese in piena crisi economia necessiterebbe di riforme, aiuti alle famiglie e alle imprese, un clima istituzionale sereno. Tutto quello che in Italia non c'è. Detto questo, un partito di opposizione non può che auspicarle sempre, le elezioni».

    Montezemolo ha appena lanciato la sua fondazione. Si è fatto un gran parlare delle del ruolo del presidente Fiat dietro il progetto di "grande centro". Cosa c' è di vero?

    «La stagione degli uomini della provvidenza è finita. E per quanto ci riguardaè finita male. Montezemolo è persona seria ed è un amico. Ha smentito più volte di essere interessato alla politica. Pertanto il discorso finisce qui. Naturalmente, se in futuro cambierà idea, sarà un fatto rilevante. Oggi stiamo ai fatti».

    Il governo pensa alla scialuppa di salvataggio dell' immunità parlamentare. Voi?

    «Siamo in Italia, con migliaia di disoccupati, le famiglie dimenticate che attendono ancora il quoziente familiare, gli aiuti al palo. E noi dovremmo imbarcare il Parlamento in una discussione sull'immunità: ma siamo sulla luna? Non è una priorità per la politica, non è il momento di affrontare questo tema».

    Neanche la riforma del Csm, alla quale il guardasigilli sta già lavorando?

    «Evocarla in queste ore significa semplicemente pensare a ritorsioni piuttosto che alle riforme. Noi alle riforme siamo disponibili, alle ritorsioni no».

    Fonte: La Repubblica - Carmelo Lopapa | vai alla pagina

    Argomenti: alleanze, casini con berlusconi, centro, Presidente della Repubblica, elezioni regionali 2010, lodo Alfano, elezioni anticipate | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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