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Dichiarazione di Giuseppe GIULIETTI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) 


 

«Berlusconi minaccia il giudice Misiano»

  • (16 ottobre 2009) - fonte: micromega-online - inserita il 16 ottobre 2009 da 31

    Il presidente Berlusconi ci ha fatto sapere, brandendo il solito sondaggio di ignoti genitori, che quasi il 70% degli italiani avrebbe fiducia in lui. Non comprendiamo davvero come possa esistere un trenta per cento che non nutra un sentimento analogo. Forse non tutto è perduto, per questo ci permettiamo di dargli un consiglio;
    per conquistare anche i riottosi potrebbe compiere uno sforzo e rispondere alla undicesima domanda, dal momento che sta ancora decidendo come replicare alle prime dieci.

    Nei giorni scorsi il presidente, tra una aggressione e l’altra alla magistratura, alla Corte Costituzionale e alla Presidenza della Repubblica ha pensato bene di lanciare un avvertimento al giudice Misiano, quello che ha osato condannare i suoi ragazzi a pagare un risarcimento per aver corrotto il magistrato che aveva aggiustato la sentenza sulla vicenda Mondadori: "prima o poi ne sentiremo delle belle sul suo conto…" aveva tuonato il presidente che, come è noto, non era mai stato informato del tentativo di corruzione. Naturalmente, come sempre, non aveva aggiunto altro, forse le puntate successive le leggeremo sui giornali di famiglia.

    Parole così gravi e minacciose, per di più pronunciate dal presidente del consiglio in carica, avrebbero suscitato un vespaio ovunque nel mondo. Da noi molto meno, forse avrà pesato la paura di essere inseriti nella categoria degli anti italiani, termine per altro molto in voga anche nella indimenticabile e libertaria stagione del fascismo, quando gli esuli venivano chiamati con disprezzo antitaliani che se la spassavano all’estero diffamando l’Italia.

    Per questa ragione e per aiutare il presidente a precisare meglio il suo precario pensiero e a conquistare l’affetto anche di quel trenta per cento di riottosi, abbiamo presentato con un gruppo di parlamentari (Tabacci, Zaccaria, Orlando, Evangelisti, Calipari) una interrogazione per chiedere al presidente di venire in aula a spiegare quali siano "Le belle" che dovremo sentire sul conto del giudice Misiano. Sarebbe spiacevole che un simile statista non volesse spiegare anche nelle aule del Parlamento le gravi notizie delle quali sarebbe in possesso.

    L’undicesima domanda non riguarda neppure la sua vita privata,e quindi non dovrebbe dispiacere né a lui né al direttore del Tg1 che, con uno specifico e indimenticabile editoriale, spiegò agli italiani che mai e poi mai si sarebbe piegato alla logica del gossip e del pettegolezzo.

    A meno che non si voglia derubricare a pettegolezzo anche la grave denuncia del presidente medesimo. Siamo certi che né Berlusconi né Minzolini vorranno mancare di rispetto non tanto al Parlamento (che per loro non esiste) quanto a se stessi.

    Fonte: micromega-online | vai alla pagina

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