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Dichiarazione di Massimo PIAZZI

Alla data della dichiarazione: Vicesindaco  Comune Crema (CR) (Partito: PdL) 


 

Piano Case. La delibera votata dal consiglio comunale.

  • (16 ottobre 2009) - fonte: Cremaonline - inserita il 19 ottobre 2009 da 10474

    Il ruolo dei Comuni

    Come spiegato dall'assessore Massimo Piazzi “in questo provvedimento il ruolo dei Comuni non è assolutamente esautorato, anzi, agli enti locali sarà garantito il rispetto delle scelte della pianificazione urbanistica per quanto attiene alle destinazioni degli edifici su cui intervenire. I Comuni potranno poi individuare le zone in cui non applicare le disposizioni di legge, in relazione ai caratteri storici, urbanistici ed ambientali del proprio territorio”.

    La legge
    “La legge (integrale in allegato) – ha proseguito Piazzi - si ispira ai principi di semplificazione - procedure più agili per avviare gli interventi - sussidiarietà - coinvolgimento diretto dei Comuni per l'applicazione della legge - risparmio del suolo - riutilizzo dei volumi già esistenti senza ulteriori espansioni urbanistiche - efficienza energetica - sia per i nuovi interventi che per gli edifici esistenti coinvolti - qualità paesaggistica - coerenza con l'identità e la storia del tessuto urbano – e sicurezza degli edifici per il pieno rispetto della normativa antisismica”.

    La delibera
    Piazzi ha chiesto al consiglio comunale di votare l'esclusione dalla normativa regionale la Zona A1 (art.23.1) – centro storico – la Zona A3 (art.23.3) - edifici di valore storico – la Zona B0 residenziale con mantenimento dell'impianto architettonico edifici di tipo 'A', il verde privato, la B3 residenziale di origine produttiva e zone polifunzionali. Inoltre – punto 2 della delibera - di “non fornire prescrizioni circa le modalità di applicazione della legge 13/2009 con riferimento alla necessità di reperimento di spazi per parcheggi pertinenziali e a verde (art.5, comma 6) in quanto sono considerati dalla legge spazi privati, pertinenziali all'intervento e non preposti all'utilizzo pubblico. Al punto 3, si delibera “di non individuare aree, classificate nello strumento urbanistico comunale a specifica destinazione produttiva secondaria, nelle quali è ammessa la sostituzione di edifici industriali e artigianali esistenti con nuovi organismi edilizi con un possibile incremento di volumetria fino al 30% ovvero, a certe condizioni, sino al 35% in considerazione della consistenza degli indici di utilizzazione fondiaria, previsti dallo strumento urbanistico vigente per le zone produttive”. Punto 4, al consiglio si è chiesto di deliberare “di riconoscere la riduzione automatica e generalizzata del 30% del 'contributo di costruzione' in considerazione dell'intendimento del legislatore di agevolare, anche sotto il profilo economico, la realizzazione degli interventi”. Punto 5: “di dare atto che il presente provvedimento ha validità di mesi 18 a decorrere dalla data del 16 ottobre 2009”. Infine, “delibera altresì, attesa l'urgenza, di dichiarare la presente proposta di deliberazione immediatamente eseguibile”.

    Il dettaglio
    Zona A1: comprende il centro storico principale propriamente detto, la città originariamente murata e le aree esterne alla strada di circonvallazione fisicamente e funzionalmente connesse comprese le aree soggette a prescrizioni speciali (la legge regionale già nel testo esclude la possibilità di ampliamento mentre contempla l'esclusiva sostituzione). Zona A3: comprende edifici isolati o raggruppati di particolare interesse, esterni al perimetro del centro storico e nelle frazioni, già riconosciuti dal piano regolatore di interesse storico tipologico. Zona B0: la zona B0 di tipo A comprende palazzi, ville ed edifici speciali di origine meno recente nei quali è ancora chiaramente riconoscibile il loro impianto originario da motivarne il loro mantenimento.

    Verde privato:
    si tratta di aree in cui si registra la presenza d iparchi e giardini di particolare rilevanza paesaggistica. B3: si tratta di aree del tessuto urbano che presentano per la loro collocazione nel territorio comunale un rilievo urbanistico strategico, per le quali lo strumento urbanistico vigente prevede la possibilità di riqualificazione.

    Dia
    Per tutti i lavori dovrà essere presentata la Dia, Denuncia di Inizio Attività, entro 18 mesi a partire dal 16 ottobre per gli interventi sul patrimonio privato oppure il permesso di costruire entro 24 mesi dalla stessa data per la riqualificazione degli immobili di edilizia residenziale pubblica.

    Quattro tipologie d'intervento
    Quattro le tipologie di intervento individuate dalla legge regionale: recupero e riutilizzo di volumetrie abbandonate o sottoutilizzate; ampliamento fino al 20% , e comunque non superiore a 300 metri cubi, del volume complessivo di edifici mono e bifamiliari o di edifici trifamiliari con volumetria fino a 1.000 metri cubi; demolizione e ricostruzione di edifici residenziali e produttivi, con bonus volumetrico sino al 30% del volume preesistente, aumentabile al 35% in presenza di adeguate dotazioni di verde, cioè una dotazione arborea che copra almeno il 25% del lotto; riqualificazione di quartieri di edilizia residenziale pubblica.

    Fonte: Cremaonline | vai alla pagina

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