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» «E' troppo vanitosa. Tolgo le deleghe da assessore a miss Università».
Riccardo Fagnani in data 25 novembre 2009
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» «Il trasferimento dei Sinti. Azione al buio come i ladri».
Corrado CALLEGARI in data 25 novembre 2009
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» Regionali, è ora di portare alla luce questi fantomatici punti programmatici
Fabio RAMPELLI in data 24 novembre 2009
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» Caro Baretta, con l'elezione di Bersani ho letto un ritorno ad un’organizzazione del passato. Adesso per cambiare servono nuove strade. [Link => lettera]
Massimo CALEARO CIMAN in data 21 novembre 2009
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» Privatizzazione dell'acqua, il governo ha posto la fiducia.
Rodolfo Giuliano VIOLA in data 18 novembre 2009
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» "No alla privatizzazione dell'acqua"
Giampaolo FOGLIARDI in data 18 novembre 2009
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» «Galan faccia ricorso alla Corte costituzionale contro la privatizzazione del servizio idrico nazionale»
Rosanna FILIPPIN in data 18 novembre 2009
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» Caro Calearo, pensa a quel Veneto che ti ha applaudito.
Pier Paolo BARETTA in data 17 novembre 2009
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» «Sinistra e libertà, patto violato. E parliamo del caso Puglia» - INTERVISTA
Riccardo NENCINI in data 17 novembre 2009
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» «Riappropriarsi del Leone di San Marco e della vera eredità della Serenissima»
Paolo GIARETTA in data 15 novembre 2009
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» L'intervento da neosegretario del Pd Veneto.
Rosanna FILIPPIN in data 15 novembre 2009
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» «Su Cosentino nessun veleno ma ora deve farsi da parte» - INTERVISTA
Italo BOCCHINO in data 14 novembre 2009
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» "E Cosentino lasci"
Luigi de MAGISTRIS in data 13 novembre 2009
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» «Su Mario Rigoni Stern un’operazione di “bracconaggio politico” da parte della giunta regionale»
Rosanna FILIPPIN in data 12 novembre 2009
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» «Mi sono dimessa dal Pd e vado con Rutelli» - INTERVISTA
Linda LANZILLOTTA in data 11 novembre 2009
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» Lascio il Pd e aderisco ad Alleanza per l'Italia
Marco CALGARO in data 11 novembre 2009
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» «Berlusconi non candiderà Cosentino alle Regionali»
Gianfranco FINI in data 11 novembre 2009
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» Sul crocefisso la sceneggiata della Lega Nord in Consiglio Regionale.
Lorenzo DELLAI in data 10 novembre 2009
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» «Cosentino faccia un passo indietro. Così puo' concentrarsi sulla sua difesa»
Ignazio LA RUSSA in data 10 novembre 2009
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» «La candidatura di Cosentino in Campania non è più possibile»
Gianfranco FINI in data 10 novembre 2009
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» Regionali. «Sulle richieste della Lega non c'è ancora nessun accordo»
Ignazio LA RUSSA in data 08 novembre 2009
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» «Confermo l’addio al Pd. Via dalla socialdemocrazia di Bersani» - INTERVISTA
Massimo CALEARO CIMAN in data 07 novembre 2009
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» Elezioni regionali. "Alla Lega i presidenti di Piemonte e Veneto"
Umberto BOSSI in data 07 novembre 2009
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» "I centristi ci hanno insultato, non riprendiamoceli" - INTERVISTA
Luca ZAIA in data 07 novembre 2009
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» a Pierluigi Bersani: "Il tuo caldo e tremendo equivoco..."
Marco PANNELLA in data 07 novembre 2009
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» «Pd. Basta con i soliti nomi». - INTERVISTA
Luigi de MAGISTRIS in data 07 novembre 2009
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» «Rispetto la decisione di Calearo di uscire dal Pd. Ora lui rispetti gli elettori del Pd e si dimetta da deputato»
Rosanna FILIPPIN in data 06 novembre 2009
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» «Non saremo subalterni al Pd» - INTERVISTA
Francesco RUTELLI in data 04 novembre 2009
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» «Rutelli fa sul serio. l'Udc non sommi sigle. Ora sostegno a Galan» - INTERVISTA
Lorenzo DELLAI in data 04 novembre 2009
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» «La Lega si è liquefatta come neve al sole».
Lorenzo BORTOLUZZI in data 29 ottobre 2009
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» Il Caso Mills è più grave di quello Marrazzo, ma Berlusconi non si dimette.
Giuseppe GIULIETTI in data 28 ottobre 2009
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» Comunico con la presente le mie dimissioni definitive ed irrevocabili dalla carica di presidente della Regione Lazio.
Pietro MARRAZZO in data 27 ottobre 2009
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» Primarie Pd. I migliori auguri di buon lavoro al nuovo segretario nazionale e regionale.
Beatrice DRAGHETTI in data 26 ottobre 2009
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» Mi autosospendo, questa vicenda è frutto di una mia debolezza nella vita privata.
Pietro MARRAZZO in data 24 ottobre 2009
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» «Su Marrazzo avviata la verifica di legalità per l'autosospensione»
Maurizio GASPARRI in data 24 ottobre 2009
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» Marrazzo. "Essendo vittima di un ricatto, come dice lui, io non credo che debba dimettersi.
Roberto MARONI in data 24 ottobre 2009
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» ''Chiediamo le dimissioni del ministro Maroni. E' vergognoso che questo governo non abbia sciolto il comune di Fondi."
Antonio DI PIETRO in data 24 ottobre 2009
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» "La scelta di Marrazzo di dimettersi, è un atto di responsabilità".
Dario FRANCESCHINI in data 24 ottobre 2009
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» "Rispetto gli aspetti personali ma apprezzo la sensibilità dell’uomo pubblico che si è reso conto che la sua posizione è diventata insostenibile."
Massimo D'ALEMA in data 24 ottobre 2009
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» a Berlusconi: "Io le dimissioni le ho presentate. Adesso nominami Vicepremier"
Giulio TREMONTI in data 24 ottobre 2009
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» «Io sono la vittima ma non mi dimetterò»
Pietro MARRAZZO in data 24 ottobre 2009
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» Veneto. «Sì a nuove alleanze per le regionali» - INTERVISTA
Massimo Cacciari in data 21 ottobre 2009
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» Regione Veneto. «No al listone allargato: sarebbe un'alleanza innaturale»
Andrea CAUSIN in data 19 ottobre 2009
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» «Veneto regalato alla Lega, patto scellerato Berlusconi-Bossi» - INTERVISTA
Piero FASSINO in data 19 ottobre 2009
«Confermo l’addio al Pd. Via dalla socialdemocrazia di Bersani» - INTERVISTA
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(07 novembre 2009) - fonte: Il Giornale - Giudo Mattioni - inserita il 07 novembre 2009 da 31
«Sono un moderato, mi sento tradito dalla svolta a sinistra del partito che ora guarda alle componenti estreme. Voglio vedere quanti avranno il coraggio di fare come me»«Adesso potete usare l’indicativo presente: Calearo lascia il Pd».
Massimo Calearo, l’industriale vicentino ed ex presidente di Federmeccanica prestato alla politica, cancella il condizionale rimasto d’obbligo fino all’altroieri e relativo alle sue dimissioni dal Partito democratico. «Da martedì prossimo - anticipa al Giornale con il tono sollevato di chi si è tolto un peso - siederò nei banchi del gruppo misto».Che cosa è successo, onorevole? Effetto “B”, come Bersani?
«Sì, il motivo è quello. Bersani intende legittimamente trasformare il Pd in una moderna socialdemocrazia, abbracciando tutte le diverse componenti della sinistra.
Io però - e chi mi conosce lo sa - non sono mai stato uomo di sinistra, bensì un moderato. Quello che vedo profilarsi non è quindi più il mio progetto. Adesso staremo piuttosto a vedere chi avrà il coraggio di fare quello che ho fatto io, dicendo di no alla logica dei papà politici e dei capicorrente».La sua uscita apre scenari imprevedibili, con il Veneto per l’ennesima volta laboratorio politico. Se cioè alle prossime regionali lei si affiancasse a un Giancarlo Galan sacrificato sull’altare della Lega, agli scontenti del Pdl e all’Udc di Casini, gli esperti di cifre parlano di una potenziale forza del 18-20%. Nascerà un nuovo soggetto politico?
«Ben venga un nuovo soggetto. Del resto rivendico il fatto di essere stato uno dei primi, insieme all’onorevole Paolo Costa, a levare alto il grido “salviamo il soldato Galan”.
E confermo di essere già pronto a dire ad altri “diamogli una mano”. Perché se la presidenza del Veneto dovesse finire nelle mani di un leghista, ancorché uno sveglio e capace come Luca Zaia, io dico che per la nostra terra sarebbe un disastro».Perché un disastro?
«Mi riferisco al mio mondo, quello delle imprese e dell’economia, che richiede libertà. La Lega, oltre a essere ormai l’ultimo partito leninista, dove se dici una cosa intelligente, ma quella cosa non piace al capo, ti mettono a tacere, ha un progetto fondato sulla diffusione della paura, sulle barriere commerciali, sul sospetto verso gli immigrati. Insomma, privo di quella visione globale di cui ha invece bisogno come l’aria una terra imprenditoriale come questa, dove la sola provincia di Vicenza esporta più della Grecia e dove quelle di Vicenza e Treviso insieme superano l’export dell’Argentina. Una terra per di più schiacciata tra due Regioni a statuto speciale come Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige».
Regioni dove ci sono, guarda caso, due amministratori, uno in attività e uno in momentanea “quiescenza” - Lorenzo Dellai in Trentino e Riccardo Illy in Friuli - i cui profili paiono calzare perfettamente con quell’ipotetico nuovo soggetto.
«Certo, da un lato guardo al movimento di Dellai con grande attenzione e dall’altro voglio dire che se il mio grande amico Illy è “in parcheggio”, è colpa del partito che non lo ha capito. Se si ripresentasse la gente lo voterebbe, ma è il partito che non lo vuole».
Tornando alla Lega, sbaglia allora l’ex sindaco di Padova, Giustina Destro, del Pdl, descrivendola come uno “più leghista che del Pd”?
«La Destro ha forse detto così perché io sono uno che parla come mangia, un po’ politicamente scorretto, com’è del resto naturale per uno cresciuto in azienda e non in un partito».
A proposito, si è abituato a sentirsi chiamare “onorevole”? Che effetto le fa?
«Ci sono così poco abituato che a volte rischio di essere villano, nel senso che nemmeno mi giro, pensando che stiano rivolgendosi un altro. Sono più abituato a essere chiamato come in azienda, ovvero “presidente”».
Un’ultima curiosità. Circola la voce che lei anni fa tenesse nel telefonino l’inno di Forza Italia come suoneria?
«Lo giuro, è totalmente falsa. Da anni uso l’Inno di Mameli. Posso portare testimoni illustri, perché quando ero in giunta di Confindustria e mi suonava il cellulare, il presidente Montezemolo scattava sempre in piedi.
Sull’attenti».
Fonte: Il Giornale - Giudo Mattioni | vai alla pagina » Segnala errori / abusi