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Dichiarazione di Gianfranco FINI

Alla data della dichiarazione: Pres. Camera   (Lista di elezione: PdL)  - Deputato (Gruppo: FLI) 


 

«Nel Pdl non mi piace l'aria da caserma»

  • (08 novembre 2009) - fonte: Corriere.it - inserita il 08 novembre 2009 da 31

    «Su alcuni temi ho opinioni differenti da Berlusconi. Il premier rispetti gli organi costituzionali»

    «Il Pdl così com'è organizzato non mi soddisfa al 100 per cento. È la caserma che non mi piace». Lo ha detto Gianfranco Fini a «Che tempo che fa». A una domanda del conduttore della trasmissione, Fabio Fazio, sull'ipotesi avanzata dal direttore del Giornale, Vittorio Feltri, di Berlusconi che chiede a tutti i parlamentari del Pdl di firmare un documento che li impegnano ad appoggiare una legge che metterebbe il premier al riparo dai processi, il presidente della Camera ha risposto: «Gli autografi si chiedono a Sting non ai deputati. Il presidente della Camera non firma nulla. I deputati si regolano loro. Comunque quel che scrive Feltri mi lascia del tutto indifferente. Feltri è un direttore indipendente. Bisogna vedere se è indipendente dalla sua volontà».

    OPINIONI
    «Non ho difficoltà a dire che su alcune questioni con Berlusconi abbiamo opinioni diverse», ha aggiunto l'ex leader di An. «Quando non condivido alcuni obiettivi non lo mando a dire, lo dico. Quando si è leali con una persona, occorre dire cosa non si condivide, se no non si è leali, si è supini».

    GIUSTIZIA
    Una legge sulla prescrizione breve danneggerebbe molti cittadini in cui sono parte lesa nei processi che cadrebbero in base a questa norma. «Il 95% dei magistrati è da ringraziare. La magistratura ha pagato un tributo altissimo di vite. Fatte queste premesse, discutiamo pure delle cose che non vanno, come l'abnorme lunghezza dei processi». Fini ha detto di ricordarsi del «problema di non togliere ai cittadini il sacrosanto diritto di sapere chi ha ragione e chi ha torto. Se con una leggina questo diritto gli viene tolto, giustamente il cittadino si arrabbia».

    RISPETTO DELLA COSTITUZIONE
    «Berlusconi ha diritto di governare perché glielo hanno dato gli elettori», ha aggiunto il capo di Montecitorio. «Ma deve governare nel pieno rispetto di altri organismi previsti dalla Costituzione. Governare implica rispetto della Corte costituzionale, del Parlamento, del presidente della Repubblica e della magistratura. Auspico che le riforme siano condivise. Una riforma a maggioranza non è oppressione, ma le istituzioni sono la casa degli italiani».

    Fonte: Corriere.it | vai alla pagina

    Argomenti: giustizia, Berlusconi, processi, magistratura, pdl, an, istituzioni, rispetto, Costituzione, presidente della Camera, crisi politica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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