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Dichiarazione di Silvio BERLUSCONI

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Pres. del Consiglio   (Partito: PdL) 


 

«Farò vedere chi sono»

  • (08 novembre 2009) - fonte: Corriere.it - inserita il 08 novembre 2009 da 31

    «Napolitano ha radici totali nella sua storia di sinistra»

    «Ho dei nervi d'acciaio. Non vi preoccupate. Smonterò tutto. Non può succedere nulla».

    Così Silvio Berlusconi nel corso dell'ufficio politico del Pdl sulle conseguenze della bocciatura del lodo Alfano.
    Il presidente del Consiglio, secondo indiscrezioni, sarebbe anche tornato sulle valutazioni espresse nei confronti di Giorgio Napolitano dicendo di aver espresso soltanto delle osservazioni chiare, chiedendosi invece «se sia possibile che solo io venga sempre criticato per constatazioni evidenti a tutti».

    IL DOCUMENTO
    Nel documento approvato al termine dell'ufficio di presidenza, il Pdl attacca la sinistra: «Per comprendere quello che sta avvenendo si deve aggiungere che la sinistra è diventata addirittura succube di poteri extrapolitici: da una parte, il superpartito di Repubblica e dall'altra parte un movimento violentemente giustizialista ed eversivo come quello rappresentato da Di Pietro».
    «In concomitanza con questa prolungata e sistematica campagna di diffamazione e alla vigilia del pronunciamento della Corte Costituzionale, al decisione di un giudice monocratico del tribunale di Milano di condannare la Fininvest al risarcimento della cifra incredibile di 750 milioni di euro alla Cir, è apparsa non solo ingiusta e totalmente infondata, ma soprattutto come l'ennesimo tassello di un rigurgito di giustizialismo ad orologeria».
    Poi l'affondo sulla Consulta: il mutamento di indirizzo della Corte «oltre che una scelta politica si configura anche come violazione del principio di leale collaborazione tra gli organi costituzionali che ha avuto la conseguenza di sviare l'azione legislativa del Parlamento».
    «Il responso della Corte Costituzionale rischia di alterare nel tempo il corretto equilibrio fra i poteri dello Stato, i quali traggono tutti origine e legittimità dalla sovranità del popolo». «Il cosiddetto Lodo Alfano infatti -ricorda l'ufficio di presidenza del Pdl - è stato approvato dal Parlamento della Repubblica seguendo pedissequamente quanto dettato nel 2004 proprio dalla Corte Costituzionale, così come a più riprese attestato dal capo dello Stato. Il mutamento di indirizzo della Corte, pertanto, oltre che una scelta politica si configura anche come violazione del principio di leale collaborazione tra gli organi costituzionali che ha avuto la conseguenza di sviare l'azione legislativa del Parlamento».

    NUOVO AFFONDO SU NAPOLITANO
    Il comunicato arriva al termine di una giornata durante la quale Berlusconi è tornato alla carica dopo la dura reazione seguita alla bocciatura del lodo Alfano. Il premier inizia di buon mattino, con un'intervista al Gr1. Il tono è ormai quello della sfida aperta:
    «Farò vedere agli italiani di che pasta sono fatto».
    E ancora, come già ribadito mercoledì: «Andremo avanti più forte di prima». Il premier è poi tornato a battere il tasto forse più delicato dello scenario politico: il conflitto aperto con il Quirinale.
    «Il presidente della Repubblica è stato eletto da una maggioranza di sinistra - ha detto Berlusconi al Gr1 -. Ha radici totali nella sua storia di sinistra e anche il suo ultimo atto di nomina di uno dei giudici della Corte Costituzionale dimostra da che parte stia».

    «MENO MALE CHE SILVIO C'È»
    Anche alla radio ha ripetuto un "concetto" già espresso mercoledì: «Per fortuna che Silvio c'è. Altrimenti - ha spiegato alla radio il Cavaliere - il Paese sarebbe nelle mani della sinistra che ha una organizzazione di una minoranza della magistratura che usa il potere giudiziario ai fini di lotta politica, ha più del 70% della stampa che è tutta di sinistra con in testa Repubblica e gli altri giornali, ha tutti i programmi di cosiddetto approfondimento politico con la tv pubblica pagata con i soldi di tutti».

    «PREMIER VA RISPETTATO»
    Nel pomeriggio, durante l'ufficio politico del Pdl, Berlusconi - che avrebbe detto ai suoi di non voler ricorrere a una manifestazione di piazza - ha ribadito che il presidente del Consiglio «è eletto dal popolo» e quindi «deve essere rispettato». Il premier, spiegano alcuni partecipanti al vertice, non avrebbe fatto alcun riferimento alle polemiche di questi giorni, ma si è espresso in particolar modo riguardo alle «aggressioni» ricevute da parte dei media in questi mesi. Inoltre il premier avrebbe aggiunto inoltre che bisogna cambiare la par condicio prima delle regionali.

    FRANCESCHINI
    «Il Capo dello Stato ha operato in modo ineccepibile nel rispetto del ruolo di garanzia che ricopre» ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini, intervistato da Sky Tg24 .
    Franceschini, dopo le posizioni espresse ieri, è tornato a commentare le reazioni del premier alla sentenza della Consulta sul lodo Alfano, afferma: «Direi a Berlusconi: 'la smetta con questi toni, non vada avanti con questi attacchi a organi istituzionali. Se andrà avanti troverà un muro nel Pd, un muro di compattezza». Franceschini ha affermato che il suo partito è pronto al voto, ma «non credo si possano ottenere le elezioni solo gridando che serve andare al voto», «Berlusconi si deve battere sul terreno politico».

    Fonte: Corriere.it | vai alla pagina

    Argomenti: corte costituzionale, magistratura, presidente Napolitano, Stampa, lodo Alfano | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (2)

  • Inserito il 08 novembre 2009 da 4110
    Per Mati54. Credo che Berlusconi ripeta sempre le stesse cose perchè comincia a vedere che gli si avvicina un bel posto fisso...in galera! Se noti parla, quando gli pare, di socialdemocrazia, ma per carità, non nominategli Craxi! Finirebbe col fare i suoi famosi scongiuri a base di corna.
  • Inserito il 08 novembre 2009 da 862
    Non capisco cosa farà ancora, che non abbia già fatto. Non fa che ripetere le stesse cose!

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