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«Cultura delle regole debole ma serve più flessibilità» - INTERVISTA
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(09 novembre 2009) - fonte: Repubblica - r.m. - inserita il 09 novembre 2009 da 31
Nuovi assunti tutti a tempo indeterminato, ma tutti licenziabili a fronte di robusti ammortizzatori socialiLasciare inalterate le attuali tutele per chi ha il posto fisso e riscrivere le regole per i nuovi assunti: tutti a tempo indeterminato, ma tutti licenziabili a fronte di un «robusto» sistema di ammortizzatori sociali. E' la propostadi Pietro Ichino, giuslavorista, senatore del Pd, perché nel nostro mercato del lavoro finisca la lunga stagione delle anomalie.
Perché la via italiana alla flessibilità è sempre contraddistinta da sotterfugi come quello di trasformare i cocopro in partite Iva?
«Perché, per un verso, da noi la cultura delle regole è molto debole; per altro verso, il nostro sistema di protezione del lavoro, dove viene applicato, è troppo rigido rispetto alle esigenze di flessibilità delle aziende: per paura dei licenziamenti discriminatori o capricciosi, di fatto si impedisce l'aggiustamento industriale.
E le imprese si arrabattano a cercare flessibilità evadendo o eludendo il sistema protettivo».Ma il licenziamento per motivi economici od organizzativi è pur sempre ammesso anche nell'area protetta.
«In teoria sì ma in concreto è molto difficile per l'impresa superare il controllo giudiziale, se il suo bilancio non è in rosso. Di fatto, nel rapporto di lavoro regolare, il licenziamento per motivi non disciplinari è praticabile con rischi limitati per l'impresa solo se questa è in una situazione prefallimentare».
Dunque, è più un problema legislativo che di cultura imprenditoriale?
«Il lavoro precario è l'altra faccia della medaglia, è la reazione naturale a un eccesso di rigidità nella parte protetta del tessuto produttivo».
C'è un modo per arrestare questo processo?
«Certo che c'è: lasciamo pure inalterato il sistema protettivo per chi il posto stabile lo ha già, ma ridisegniamo il diritto del lavoro per chi verrà assunto d'ora in avanti, per le nuove generazioni. Tutti a tempo indeterminato, nessuno inamovibile, ma a chi perde il posto per motivi economici od organizzativi, un indennizzo crescente con l'anzianità di servizio e in ogni caso un sostegno robusto nel mercato del lavoro, come prevede il ddl sulla flexsecurity che ho presentato con altri 35 senatori del Pd».
L'Inps e il ministero del Lavoro fanno i controlli necessari?
Dopo il giro di vite dato dal ministro Damiano nella scorsa legislatura, nell'ultimo anno il ministro Sacconi ha dato segnali diametralmente opposti, anche in modo esplicito. Il governo, d'altra parte, non sembra avere le idee chiare su questo punto. Il ministro Brunetta sostiene che il nostro mercato del lavoro è il migliore del mondo;
Sacconi, nel suo Libro Bianco, sostiene che è il peggiore d'Europa. Che si mettano d'accordo».
Fonte: Repubblica - r.m. | vai alla pagina » Segnala errori / abusi