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Interrogazione sulle misure per la tutela ambientale del tratto di mare posto tra Is Arenas, Su Pallosu e S'Archittu in Sardegna
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(10 novembre 2009) - fonte: Camera dei Deputati - inserita il 10 novembre 2009 da 5598
Mi dichiaro assolutamente insoddisfatto per una risposta che accresce la preoccupazione per la speculazione industriale connessa all'installazione di centrali eoliche sulle coste sarde.Io sono del tutto insoddisfatto della risposta del sottosegretario e con me lo sono sicuramente i sindaci e le popolazioni, non solo di quella suggestiva porzione di costa dell'oristanese, ma anche di tante altre parti del territorio regionale per le quali si profila un uso abnorme, distorto, terribile delle nostre coste, perché è già prevista l'installazione e vi sono richieste per l'installazione di altre centrali eoliche nella costa occidentale a scendere rispetto a quella di Oristano ed in tutto il Golfo di Cagliari. Noi siamo terribilmente preoccupati e la risposta del Governo accresce la nostra preoccupazione.
È la preoccupazione di tutti i sardi, i quali non vogliono uno sfruttamento per ragioni esclusivamente industriali delle bellezze migliori che hanno nella loro terra. Noi non lo vogliamo, non c'è ragione perché la speculazione industriale sulle fonti rinnovabili venga ad installarsi proprio nelle nostre coste e proprio nei nostri territori più suggestivi, creando problemi immani.
La mia interrogazione riguarda l'installazione nel mare di Is Arenas; non so se il sottosegretario abbia visto il lucido e cosa avverrebbe in quell'insenatura: è una cosa mostruosa, ovvero 80 pale eoliche che sporgono dal mare per 100 metri ciascuna e che costituiscono una barriera insormontabile all'utilizzazione (salvo che si vogliano fare gli slalom) di quei territori per la pesca e per le altre attività marittime. Sono pale eoliche diffuse su un territorio di 22 mila ettari: una cosa mostruosa.
Il Governo non ci ha affatto tranquillizzato, anzi con la sua risposta ha fatto crescere le nostre preoccupazioni. Le dico, sottosegretario, che l'allarme è tale e tanto in quelle popolazioni (e in altre che potrebbero essere interessate ad interventi così mostruosi) che ci sarà una catena umana, la quale impedirà che si verifichi uno scempio di tale regione.
Ho già detto dei danni che ci sarebbero alla pesca, alla navigazione, all'utilizzazione naturale del mare e di quella bellissima costa. Mi domando se il Governo nella sua risposta ha tenuto conto che l'energia attualmente prodotta nel territorio regionale già supera di gran lunga il fabbisogno della Sardegna che è contenuto, secondo quanto risulta dal piano energetico ambientale della regione stessa. Inoltre, c'è il problema della valutazione di impatto ambientale che è preventiva e vincolante rispetto all'autorizzazione sessantennale (per sessant'anni dovremo vedere sfruttate le nostre coste in questo modo). La valutazione di impatto ambientale è assolutamente necessaria, e lì il Governo può intervenire e poteva dirci: per noi la questione della valutazione dell'impatto ambientale sarà insormontabile.
In conclusione, riporteremo in Sardegna un'impressione estremamente negativa e sarà un altro pessimo regalo che questo Governo farà alla regione sarda. È un Governo che a parole dice di essere amico dei sardi, ma in realtà non lo è affatto e fa di tutto per farcelo capire.
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La dichiarazione inizia a pag. 29 e termina a pag. 30.
Fonte: Camera dei Deputati | vai alla pagina » Segnala errori / abusi