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Dichiarazione di Italo BOCCHINO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FLI)  - Vicepres. Camera VICE PRESIDENTE GRUPPO DEPUTATI POPOLO DELLA LIBERTA'  (Gruppo: AN) 


 

«Su Cosentino nessun veleno ma ora deve farsi da parte» - INTERVISTA

  • (14 novembre 2009) - fonte: Il Mattino - Adolfo Pappalardo - inserita il 14 novembre 2009 da 4110

    «Glielo dico da mesi. Adesso lasci anche il governo».

    «Prima devo premetterle una cosa».

    Prego, onorevole Bocchino.

    «Non c’è alcun veleno contro Nicola Cosentino e le cose che dico oggi le ho esternate a lui. Dovrebbe ricordarsi di una pranzo di fine di luglio: io e lui invitati da un amico comune. ”Rimani tranquillo a fare il sottosegretario e il coordinatore: sbagli a candidarti, gli spiegai, perché appena scendi in campo i giudici ti creeranno problemi con quelle vecchie storie”. Non mi ha dato ascolto».
    Italo Bocchino, presidente vicario del Pdl alla Camera, tiene al chiarimento iniziale. Poi però spiega due cose.
    La prima: «Ora sarà Roma a decidere il candidato».
    La seconda: «Nicola lasci anche il posto da sottosegretario altrimenti questa storia rischia di danneggiare tutto il governo. Spero sia lui stesso a capirlo».

    Epperò Cosentino sostiene che Berlusconi non gli ha chiesto alcun passo indietro.

    «Quando dice vado avanti, sa bene che la sua candidatura non è più nell’ordine delle cose possibili. Sia lui che Berlusconi, comprensibilmente, prendono tempo. Per guadagnare un momento di calma dopo questo terremoto».

    Dal Cavaliere avrebbe portato un sondaggio secondo cui il suo gradimento sarebbe addirittura aumentato.

    «I sondaggi hanno il valore che hanno. Io so solo che con lui candidato a palazzo Santa Lucia l’intera campagna elettorale nazionale si avviterebbe sulle sue vicende. E poi che fa? Se viene eletto, invece, di andare a Santa Lucia va a Poggioreale?».

    Perché non si ritira? Sta trattando un diritto di scelta sul candidato?

    «Probabilmente l’ha chiesto ma in questo momento vista la delicatezza della situazione è opportuno che si proceda a una valutazione soprattutto nazionale. L’ufficio di presidenza dovrà trovare il candidato per tirarci via dall’angolo. Parliamoci chiaro: in Campania partiamo con indubbio vantaggio e occorre non un nome imposto, come Cosentino con i numeri, ma una candidatura condivisa per sottolineare meglio il fallimento del centrosinistra».

    Girano un po’ di nomi: politici come Stefano Caldoro, Pasquale Giuliano e Pasquale Viespoli o della società civile come Raffaele Calabrò e Gianni Lettieri.

    «Caldoro e Viespoli avrebbero il gradimento di tutti mentre vedo un po’ meno Giuliano ma solo perché il Pdl campano è accusato di essere un po’ troppo casertacentrico...
    L’ipotesi di un nome proveniente dalla società civile avrebbe l’indubbio vantaggio di superare completamente queste vicende. Ma in questo momento prima che di nomi occorre ragionare a come ritornare a un clima di serenità. Un problema c’è, comunque, in Campania se i giornali annunciano altre inchieste in arrivo».

    Nel Pdl è stato chiesto che si dimetta anche dal governo.

    «Dobbiamo rimetterci a una valutazione di Cosentino stesso. Mi sembra evidente che non è possibile la corsa così come la permanenza al governo, tanto più se ha la delega al Cipe. Mi auguro che chiarirà presto ma cosa diversa è se s’andasse per le lunghe: sarebbe difficile gestire la situazione. Ma spero sia Nicola a capirlo».

    Potrebbero obiettarle che lei viene citato nell’inchiesta.

    «Negli atti vengono citati tutti i parlamentari di quell’area, io compreso. Su Nicola, poi, nessun veleno. Come le ho premesso all’inizio a Nicola gli ho sempre detto quello che pensavo sia in pubblico che in privato. Come a quel pranzo di luglio che le raccontavo prima».

    Fonte: Il Mattino - Adolfo Pappalardo | vai alla pagina

    Argomenti: dimissioni, campania, camorra, pdl, Governo Berlusconi, elezioni regionali 2010 | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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