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Dichiarazione di Renato BRUNETTA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Ministro  PA e innovazione (Partito: PdL) 


 

«Ultimatum a Tremonti. O la banda larga o sarà battaglia» - INTERVISTA

  • (14 novembre 2009) - fonte: La Repubblica - Roberto Mania - inserita il 14 novembre 2009 da 31

    «Un trimestre positivo non fa primavera - dice Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione - Però è un bel segnale. Se anche l`ultimo trimestre dell`anno sarà positivo vuol dire che potremmo chiudere il 2010 con una crescita del Pil superiore all`1 per cento. A quel punto saremo usciti dalla crisi che abbiamo gestito con serietà e professionalità».

    E anche con un`eccessiva flemma, rispetto agli altri grandi Paesi. Non crede?

    «La gestione è stata seria e ha dato i suoi frutti. Da noi non ci sono stati sequestri di manager, nessuna banca è fallita, non abbiamo visto code fuori dagli sportelli bancari per ritirare i risparmi, nessuno è stato lasciato solo, la povertà non è aumentata».

    La quota di popolazione povera è da anni che cresce.

    «No è vero, si fidi».

    In ogni caso perché con l`ultimo provvedimento sul rinvio dell`acconto Irpef avete deciso di sostenere "il popolo delle partite Iva", nel quale ci sono percentuali significative di evasione fiscale, anziché le piccole imprese manifatturiere o il lavoro dipendente?

    «I1 lavoro dipendente non ha perso potere d`acquisto durante la crisi».

    E chi è stato licenziato? E chi riceve la cassa integrazione?

    «Parliamo di circa 500mila persone che con l`indennità di cassa integrazione, pari all`80 per cento della retribuzione, e con la dinamica dei prezzi sotto l`l per cento non hanno comunque significativamente perso potere d`acquisto.
    Gli altri 15-16 milioni di dipendenti l`hanno mantenuto o accresciuto, così come i 17 milioni di pensionati. Chi sta soffrendo è il lavoro autonomo con tagli del fatturato nell`ordine del 30, o 40 per cento. Per costoro il rinvio dell`acconto Irpef è una boccata d`ossigeno, utile per fare ripartire i consumi. Ma non basta, ci vuole altro: aprire la fase due».

    E il governo di cui lei fa parte che decide: cosa ci vorrebbe?

    «Deve partire la banda larga. La prima settimana di dicembre il Cipe darà il via libera perché la banda larga vuol dire 30 mila piccoli cantieri aperti, 60 mila artigiani e piccole imprese in attività, vuol dire traffico e modernizzazione».
    Se qualcuno non vorrà, in Consiglio dei ministri si discuterà anche ferocemente».

    Chi è che non vuole?

    «Indovini».

    Tremonti?

    «Tremonti ha una visione ancora preoccupata della crisi, e fa bene. Però di preoccupazione si può anche morire».

    Sta dicendo che Tremonti potrebbe uscire dal governo?

    «No, anzi. Dico che si tratta del futuro del Paese e che non c`è la ricetta unica, e tantomeno che la ricetta è in mano a Tremonti».

    E di chi, allora?

    «La politica economica del governo, come la linea del governo, è in mano a Berlusconi. Che queste cose le capisce meglio degli altri». Senza personalismi, trattasi di politica e di politica economica».

    Certo, ormai le riunioni del Consiglio dei ministri si sono trasformate in risse. Tremonti, giovedi scorso, le ha intimato di non avvicinarsi perché altrimenti l`avrehbe preso a calci nel sedere, per usare un sinonimo.

    «No, ma non è così. Nel Consiglio ci sono interventi interessanti, se poi ogni tanto qualcuno un po' stressato perde le staffe, poco male. Ciò che conta sono le decisioni che si prendono e, sotto questo aspetto, io sono felice».

    Anche perché domenica entra invigore la sua riforma. Ma i dirigenti pubblici che non otterranno i risultati saranno licenziati come, più o meno, accade nel privato?

    «Sì, saranno cacciati. Li cacceranno la politica o i cittadini. La politica che non sa che farsene di dirigenti pappemolli o con l`encefalogramma piatto. E i cittadini li cacceranno con l`azione collettiva».

    Per finire: meglio Draghi alla Bce o Tremonti all`Eurogruppo?

    «Draghi alla Banca europea e Tremonti alla presidenza dell`Eurogruppo».

    Fonte: La Repubblica - Roberto Mania | vai alla pagina

    Argomenti: centrodestra, banda larga, povertà, ministro P.A., Consiglio dei Ministri, Tremonti Giulio, dirigenti, cassa integrazione, Cipe, crisi politica | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 15 novembre 2009 da 31
    Incredibile Brunetta. Se la fa e se la gode. Pare vero, quando le racconta: «Con una crescita del Pil superiore all`1 per cento, saremo usciti dalla crisi che abbiamo gestito con serietà e professionalità». A parte il fatto che non avete fatto molto di più che aspettare, oltre alla solita domanda: "ma dove vive Brunetta e quanti italiani pensa ancora di prendere per il cesto?", c'è la questione del Pil. Come dovrebbe aumentare? Con qualche telefonino in più regalato a Natale?. E se anche aumentasse di 1 punto, quanto inciderebbe con l'enorme debito pubblico, che il ministro non sembra prendere in considerazione? In quanto alla banda larga, meglio stendere il solito, consunto, velo pietoso. Abbiamo già assistito ai recenti contorsionismi sul tema. Almeno, per pudore, risparmiatecene degli altri.

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