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Nicola LATORRE in data 05 dicembre 2009
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Gianfranco FINI in data 01 dicembre 2009
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Carlo Azeglio CIAMPI in data 01 dicembre 2009
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Nicola LATORRE in data 25 novembre 2009
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» Respingo ogni accusa che neanche subdolamente mi viene addebitata e sottolineo che la mia condotta, pubblica e privata, era, è e resterà limpida.
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» «Così come è oggi, il "processo breve", è destinato a sbattere contro il muro della incostituzionalità. Ora basta ghedinate» - INTERVISTA
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Italo BOCCHINO in data 14 novembre 2009
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Ignazio LA RUSSA in data 10 novembre 2009
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Dichiarazione di Italo BOCCHINO
«Così come è oggi, il "processo breve", è destinato a sbattere contro il muro della incostituzionalità. Ora basta ghedinate» - INTERVISTA
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(16 novembre 2009) - fonte: La Stampa - Guido Ruotolo - inserita il 16 novembre 2009 da 31
I falchi berlusconiani devono finirla di parlare di complotto interno al Pdl contro Berlusconi.
Il presidente del Consiglio deve guardarsi da quei suoi consiglieri che da anni lo hanno portato in un vicolo cieco, spingendolo verso soluzioni inutili, fallimentari.
Basta con le «ghedinate» da prendere o lasciare».Il presidente vicario del gruppo Pdl della Camera, Italo Bocchino, spara ad alzo zero contro Niccolò Ghedini, il «padre» dell`ultima trovata per impedire che il premier venga processato, anzi condannato.
la legge cosiddetta per il «processo breve». Una legge, così come è congegnata oggi, «destinata a sbattere contro il muro della incostituzionalità».
Italo Bocchino invita a imboccare da subito la strada della legge costituzionale che «ripristini l`immunità parlamentare e lo stesso Lodo Alfano».Presidente Bocchino, le fibrillazioni sulla giustizia sono tutte interne al Pdl. La maggioranza troverà, per dirla con Bossi, la «quadra»?
«II problema principale di questa stagione politica è la giustizia. Dopo la modifica dell`articolo 68 della Costituzione, quello che riguarda l`immunità parlamentare, è saltato l`equilibrio tra i poteri dello Stato, tra la politica e la giustizia. Quando scende in campo un uomo forte, Silvio Berlusconi, che è anche uno degli imprenditori più importanti del Paese, il cortocircuito è garantito».
Dove nasce la conflittualità interna al Pdl?
«Dai cattivi consiglieri di Berlusconi. Noi vogliamo aggiungere alle iniziative legislative la ragionevolezza, la percorribilità, la coerenza con il senso dello Stato e delle istituzioni».
E invece?
«Ci vengono sottoposte delle ghedinate da prendere o lasciare. Ogni considerazione ragionevole appare così un retropensiero, un complotto di disonesti e di killer che sparano alle spalle».
Sembra la trama di un film noir. Presidente, cosa c`entra tutto questo con il problema giustizia?
«Sia chiaro, anche per noi Silvio Berlusconi è vittima di una persecuzione giudiziaria e, dunque, siamo consapevoli, arciconvinti che occorra costruire uno scudo protettivo per il presidente del Consiglio, per sottrarlo alla persecuzione. L`opposizione si illude di indebolire Berlusconi per via giudiziaria».
Ecco, anche lei identifica i problemi della giustizia con i processi a Berlusconi?
«No. So bene che per affrontare i problemi della giustizia, che sono quelli che interessano ai cittadini, dobbiamo mettere mano a riforme radicali per garantire efficienza ed efficacia all`amministrazione della giustizia, per garantire soprattutto la certezza della pena. Su questo terreno, auspico un sereno e costruttivo confronto in Parlamento con l`opposizione».
Arriviamo al ma, ai processi che incombono sul presidente Berlusconi.
«Dichiarazione di principio: sosterremo con lealtà e convinzione il testo sul processo breve. Ma, appunto, temo che non serva perché il testo così com`è, lo ha detto anche il collega Gaetano Pecorella, può essere incostituzionale, presenta aspetti irragionevoli, demagogici, populisti».
Il suo è un De Profundis...
«Mettiamola così: ai falchi che dicono prendere o lasciare o firmare con il sangue, devono sostituirsi le colombe che lavorano per modificare il testo, per evitare che anche questa legge faccia la fine della Cirami, della ex Cirielli, del Lodo Schifani, del Lodo Alfano, delle rogatorie. Tutte leggi che hanno avuto l`unico risultato di aizzare lo scontro politica-giustizia».
Proprio il ministro leghista Roberto Calderoli ha detto che la questione del reato di clandestinità non si tocca...
«Io penso che le questione della lista dei reati e della differenza tra incensurati e pregiudicati siano il punto debole della legge, il punto che l`espone alla sua incostituzionalità. Siccome non mi piacciono le Crociate, dico chiaramente che questa legge non è la panacea di tutti i mali della giustizia. Il nostro problema prioritario, ripeto, è quello di creare uno scudo attorno a Berlusconi. Procediamo con la riforma costituzionale del Lodo Alfano e del ripristino dell`immunità parlamentare. Siamo convinti che la maggioranza degli italiani è con noi, e il referendum confermativo sarà la nostra verifica».
Fonte: La Stampa - Guido Ruotolo | vai alla pagina » Segnala errori / abusi
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Inserito il 16 novembre 2009 da 31
Processo breve, conflitto di interessi, immunità ? «Quel che più conta, nella dedizione all’interesse generale, è la moralità della politica». Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica Italiana. Napoli, 16 novembre 2009.
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Inserito il 16 novembre 2009 da 861
Dopo la modifica dell`articolo 68 della Costituzione, quello che riguarda l`immunità parlamentare, non è saltato, come dice lei, il rapporto tra i poteri dello Stato, tra la politica e la giustizia. E se è saltato, è per i motivi contrari di cui parla. Molti senatori e deputati non sono più molto convinti che appoggiare l'immunità parlamentare sia una buona mossa. E' un argomento assai malvisto dagli elettori. E se siete convinti che la maggioranza degli italiani sia ancora disposta a passarci sopra, allora vuol dire che non siete tra gli italiani e, nonostante la propaganda spacciata per comunicazione, volete perpetuare vecchie politiche demagogiche.
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