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Dichiarazione di Renato Giuseppe SCHIFANI

Alla data della dichiarazione: Pres. Senato   (Lista di elezione: PdL)  - Senatore (Gruppo: FI) 


 

"La parola torni agli elettori se la maggioranza non è compatta"

  • (17 novembre 2009) - fonte: Il Giornale - inserita il 17 novembre 2009 da 31

    "Giudice ultimo non può che essere, attraverso nuove elezioni, il corpo elettorale"."Quello della riforma ordinaria della giustizia è un problema politico. Quando parliamo di riforme costituzionali dobbiamo volare alto"

    "Compito della maggioranza è garantire che in Parlamento il programma del governo trovi la compattezza degli eletti per approvarlo. Se questa compattezza viene meno, il risultato è il non rispetto del patto elettorale. Se ciò si verificasse, giudice ultimo non può che essere, attraverso nuove elezioni, il corpo elettorale".

    Lo ha detto il presidente del Senato Renato Schifani, intervenendo all’inaugurazione dell’anno accademico del collegio "Lamaro-Pozzani".

    "È sempre un atto di coraggio", ha aggiunto il presidente Schifani, riferendosi al ritorno alle urne, che sarebbe "coerenza e correttezza verso gli elettori. Molti ordinamenti costituzionali da tempo accettano questi fondamentali principi di una democrazia matura. La scelta dei cittadini non va tradita, va rispettata fino in fondo senza ambiguità e incertezze. La politica - ha scandito - non può permettersi di disorientare i propri elettori".

    "Il compito del Governo è lavorare per realizzare il programma concordemente definito al momento delle elezioni". Lo ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, aprendo l’anno accademico del Collegio Universitario "Lamaro Pozzani".

    "Compito dell’opposizione è esercitare il proprio ruolo di critica e di proposta alternativa, in coerenza con il proprio mandato elettorale", ha aggiunto il Presidente del Senato.

    Il presidente del Senato torna su quanto detto ieri sulla "perdita di tempo" che ha portato sin qui a un sostanziale nulla di fatto dall'inizio della legislatura. Ma c'è un rischio fortissimo: che l'aspra polemica in corso sul "processo breve" prenda il sopravvento facendo saltare ogni ipotesi di cambiamento. Proprio per questo Schifani esprime l’auspicio che riforme costituzionali e polemica politica sul ddl che accorcia i processi vengano tenuti "su piani completamente diversi", altrimenti sono a rischio anche le stesse riforme.

    Incontrando i cronisti a margine di un convegno sul federalismo fiscale, Schifani spiega infatti di ritenere "che ci si muova su piani diversi, quello del processo breve e della riforma ordinaria della giustizia è un problema squisitamente politico.

    Quando parliamo di riforme costituzionali - dice - dobbiamo volare alto, perché si tocca l’interesse superiore del Paese. Mi auguro che questi piani vengano completamente scissi, altrimenti continuerebbe a passare inutilmente tempo senza che si attui alcuna riforma costituzionale".

    "Mi auguro - ha aggiunto la seconda carica dello Stato - che tutti i partiti, di maggioranza e opposizione, abbiano un sussulto, non di dignità, perché non mi permetterei di offenderli, ma di volontà politica per dire basta, fermiamoci, basta al litigio, basta alle incomprensioni, riformiamo il Paese e facciamolo nell’interesse superiore dei cittadini".

    "I temi di politica economica e sociale - ribadisce Schifani - possono rientrare nella dialettica conflittuale fra le parti, ma sulle riforme costituzionali credo che la politica dovrebbe trovare un momento di confronto. Ci si deve confrontare e - conclude - trovare il massimo della condivisione".

    Fonte: Il Giornale | vai alla pagina

    Argomenti: centrodestra, riforma giustizia, Riforme costituzionali, presidente del Senato, elezioni anticipate | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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