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Dichiarazione di Nicola COSENTINO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: FI)  -  Sottosegretario  Economia e Finanze (Partito: PdL) 


 

Respingo ogni accusa che neanche subdolamente mi viene addebitata e sottolineo che la mia condotta, pubblica e privata, era, è e resterà limpida.

  • (20 novembre 2009) - fonte: Il Mattino - inserita il 09 novembre 2009 da 100

    Le notizie apparse stamattina su alcuni quotidiani e riferiti alla mia persona mi amareggiano ma non mi sorprendono, perchè rientrano in una campagna diffamatoria - violenta e senza precedenti nella storia politica recente non solo campana - in vista delle prossime regionali».

    «Ripongo piena fiducia nella magistratura - aggiunge - e sono a disposizione per qualsiasi tipo di iniziativa che gli inquirenti vorranno assumere per l'accertamento della verità; sono pronto a rinunciare a qualsiasi scudo di protezione legato al mio ruolo di parlamentare.

    Respingo ogni accusa che neanche subdolamente mi viene addebitata e sottolineo che la mia condotta, pubblica e privata, era, è e resterà limpida.

    Vado avanti, convinto ancor di più che tali strumentalizzazioni provengono da ambienti della conservazione che ostacolano con tutti i mezzi, a Napoli e in Campania, il processo di cambiamento che intendo avviare con l'apertura di una nuova stagione politica che avrà finalmente il centrodestra protagonista».

    Intanto però, la scelta dei candidati alle regionali - quella di Cosentino nei giorni scorsi era data per fatta - subisce un rallentamento a Roma, nel giorno dell'incontro dei coordinatori del Pdl e il presidente della Camera Gianfranco Fini; il partito è diviso.

    Per il deputato del Pdl Giancarlo Lehner, la candidatura di Cosentino «esce rafforzata dai veleni seminati, mi dicono, anche da 'mister centomila preferenzè (Alfredo Vito, ndr.), al quale, se fossi cattivo, invierei una cartolina di saluti firmata Giuliano Granata».

    Anche il senatore Pasquale Giuliano, coordinatore provinciale del Pdl a Caserta, che conosce bene il territorio da cui proviene il sottosegretario, originario di Casal Di Principe, butta acqua sul fuoco: «Ci sono voci che si rincorrono da mesi che non hanno mai trovato conferma».

    Ma se pendesse davvero su di lui una richiesta di arresto della Procura, l'ex magistrato Giuliano auspicherebbe un passo indietro? «Anche una richiesta di misura cautelare va valutata da un giudice, prima non ha significato. e comunque non voglio neanche commentare queste illazioni».

    Fonte: Il Mattino | vai alla pagina

    Argomenti: giustizia, mafia, campania, camorra, magistrati | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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