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«Un negativo ritorno al passato la modifica alla legge Antimafia La Torre - Rognoni» - INTERVISTA
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(25 novembre 2009) - fonte: La Discussione - Fabiana Cusimano - inserita il 25 novembre 2009 da 31
Il vicepresidente della commissione Antimafia è del tutto contrario all’ipotesi che si arrivi a rendere possibile la vendita dei beni confiscati alle mafie.Fabio Granata (Pdl), vicepresidente della commissione Antimafia, è convinto che la legge La Torre-Rognoni sia stata «l’architrave delle politiche anti-mafia in Italia» e che ogni sua modifica rappresenti un «sostanziale e negativo ritorno al passato». Ed è, dunque, del tutto contrario all’ipotesi che si arrivi a rendere possibile la vendita dei beni confiscati alle mafie.
Onorevole, lei aveva presentato un emendamento del tutto contrario alla norma introdotta al Senato…
Sì, insieme ad Angela Napoli. La nostra idea partiva da una serie di valutazioni rispetto alle dinamiche che potevano verificarsi in termini di riacquisizione dei beni da parte delle cosche.
E ora, queste dinamiche potrebbero concretizzarsi?
Beh, sono convinto che il governo ha fatto bene a velocizzare il decreto sicurezza sulle confische. Però, seppur lodevole nei fini, questa volontà di raccogliere risorse per incrementare le politiche di sicurezze e della giustizia, mi sembra sia stata tradotta in modo sbagliato. Perché, il rischio vero è che le cosche si riapproprino dei loro beni. Diverso sarebbe solo per quei beni che non sono oggettivamente utilizzabili per fini sociali, ma fare questo distinguo è troppo complesso per cui non cambierei comunque la norma La Torre-Rognoni. Il sequestro è un dato simbolico di rilevanza eccezionale. Non si può tornare indietro.
Numerose associazioni sono scese in campo per protestare…
Hanno fatto bene perché sono dalla parte della ragione. E speriamo di riuscire a convincere il governo a far rivedere la norma. I nostri emendamenti vanno dritti in questa direzione. Al momento sono stati bocciati in commissione Bilancio. Ora vedremo cosa succederà in una discussione aperta con il governo.
Il sottosegretario all’Interno Mantovano ha parlato di polemiche strumentali…
Non sono strumentali. Sono semplicemente valutazioni diverse dalle sue. La vicenda va discussa e approfondita bene, perché se tutti i più grandi attori in Italia dei sequestri, delle confische e dell’utilizzazione sociale dei beni mafiosi hanno la stessa opinione, evidentemente questa va rispettata visto che si tratta di persone con grande esperienza rispetto a questi meccanismi. Quindi Mantovano farebbe bene ad ascoltare un po'di più le opinioni altrui.
Lei promette battaglia su questa questione?
Prometto coerenza. Sono su questa posizione da sempre e la porterò anche in Aula. Non resterà mai agli atti che io abbia contribuito a riattivare un meccanismo di riappropriazione dei beni mafiosi. E questo pur a fin di bene. Sono, infatti, convintissimo della volontà positiva del governo che ha già dato dimostrazione con il pacchetto sicurezza di voler essere molto attento alla velocizzazione delle confische. Però, a mio avviso, la strada intrapresa è negativa e quindi non la condivido.
Parteciperà all’asta simbolica organizzata da Libera?
Non so se parteciperò, ma con Libera ho un rapporto da anni proficuo e importante e la ritengo una delle associazioni maggiormente attive nella cultura antimafia, che va diffusa e promossa il più possibile fra l’opinione pubblica.
Fonte: La Discussione - Fabiana Cusimano | vai alla pagina » Segnala errori / abusi