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«Ciascuno faccia la sua parte perchè non rinascano forme di violenza» - INTERVISTA
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(14 dicembre 2009) - fonte: Il Quirinale - intervista a Mario Orfeo, direttore del Tg2 - inserita il 15 dicembre 2009 da 31
Signor Presidente, Lei ieri nel condannare l'aggressione subita dal Presidente del Consiglio Berlusconi ha rivolto un appello perché la dura dialettica politica e istituzionale rientri entro i confini di un auto responsabile controllo e di un confronto civile.
Qual è il suo allarme oggi?Ho fatto quella dichiarazione partendo dalla convinzione che ci sia stata un'esasperazione pericolosa della polemica politica, della lotta politica in Italia. E bisogna fermarla. D'altra parte non è la prima volta che lo dico. Dopo quello che è accaduto ieri sera a Milano sono costretto a ripeterlo. E' stato aggredito e ferito il Presidente del Consiglio, e anche se risulterà essersi trattato del gesto di uno squilibrato dobbiamo esserne tutti egualmente allarmati. E quando dico tutti intendo tutti gli italiani che credono nella democrazia e che vogliono veder garantita nel nostro paese una pacifica convivenza civile. Dunque il senso delle mie dichiarazioni di ieri sera è: impediamo subito, risolutamente, che rinascano forme di violenza che l'Italia, in un passato non lontano, ha già conosciuto e duramente pagato.
Sul clima di esasperazione politica pesa molto il rimpallo di responsabilità. Il suo appello mi pare è rivolto a tutti...
Il mio appello è rivolto a tutti in nome di un dovere di imparzialità che io ho sempre rispettato e sono deciso a rispettare. E in questo momento davvero non ha senso che gli uni diano le colpe agli altri per il clima che si è creato. La verità è che se si ha un senso della comune responsabilità, si deve tornare a un normale, civile confronto tra le diverse parti politiche e tra le diverse istituzioni. Bisogna rispettarsi reciprocamente. Bisogna misurare le parole, dovunque si parli, pesare i giudizi e non estremizzarli. Si parli nelle piazze, si parli nei congressi di partito, si parli alla televisione. Faccia ciascuno la sua parte, e resti nei limiti del proprio ruolo. Il paese deve essere governato serenamente, per vedere affrontati i suoi tanti problemi. All'opposizione tocca, ed è una funzione essenziale in un sistema democratico, controllare, criticare, proporre, con tenacia, in un Parlamento che come dice la Costituzione è eletto per cinque anni. Non si alimentino tensioni né, da una parte, cercando scorciatoie, né, dall'altra parte, vedendo complotti anziché riconoscere dissensi.
Ripeto: ciascuno faccia la sua parte, restando nei limiti del proprio ruolo, che sono fissati in Costituzione: la politica, e dunque il governo, l'opposizione; la giustizia, e dunque gli organi preposti all'attività giudiziaria.Vuole rivolgere un invito ai cittadini italiani che ci ascoltano?
Posso soltanto rivolgere, in estrema sintesi, un invito ad avere fiducia in tutte le istituzioni, a rispettarle, a mostrare quel senso di responsabilità che l'interesse comune richiede, l'interesse generale del paese urgentemente richiede. Questo è il momento per assumere comportamenti conseguenti.
Fonte: Il Quirinale - intervista a Mario Orfeo, direttore del Tg2 | vai alla pagina » Segnala errori / abusi