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Dichiarazione di Gianni SOPRADASSI
La "mazzetta" da 65mila euro ? «Una semplice consulenza professionale».
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(31 dicembre 2009) - fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre - inserita il 31 dicembre 2009 da 861
«Si tratta di accuse infondate, e lo dimostreremo davanti al giudice».Il difensore di Gianni Sopradassi, l’avvocato Daniele Vianello, commenta così l’inchiesta appena conclusa dalla Guardia di Finanza, che contesta al consigliere provinciale il reato di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio. L’episodio principale riguarda una presunta "mazzetta" da 65mila euro".
«Il mio cliente opera in qualità "event planner", organizzatore di eventi, come risulta da una qualsiasi ricerca su Internet abbinata al suo nome - spiega il legale - Per quanto riguarda la galleria Berengo, non ha fatto altro che collaborare nell’organizzazione della mostra di Juan Ripolles, occupandosi del trasporto delle opere e dell’ospitalità, e per questo è stato retribuito. Tutto alla luce del sole, con bonifici e assegni depositati sul proprio conto corrente bancario».
Analoga la giustificazione per i 6mila euro ricevuti dall’artista genovese Piergiorgio Colombara: «Si tratta del compenso per l’attività svolta da Sopradassi per l’organizzazione di una mostra che si sarebbe dovuta realizzare a Ca’ Pesaro e che non si è ancora svolta. Nel caso in cui tale mostra non si dovesse più fare, i soldi saranno restituiti all’artista».
L’avvocato Vianello ribatte anche all’accusa relativa al fatto che la mostra di Ripolles si sarebbe svolta in assenza di autorizzazione comunale: «In realtà era tutto in regola: è vero che una delibera del Comune del ’90 vieta ogni manifestazione sul suolo pubblico, ma la mostra era stata patronicata dal Comune e di fatto era stata concessa una deroga a tale disposizione».
A precisare la posizione di Adriano Berengo è l’avvocato Marino De Franceschi: «Non abbiamo corrotto nessuno. Il pagamento a Sopradassi è avvenuto a fronte di attività di consulenza, assistenza e organizzazione di una mostra. Si tratta di accuse infondate: chiariremo tutto davanti al giudice».
Berengo ha sostenuto questa versione davanti ai finanzieri che lo hanno interrogato nel corso delle indagini, mentre Sopradassi finora ha preferito non rilasciare alcuna dichiarazione agli investigatori.
Fonte: Il Gazzettino - Venezia-Mestre | vai alla pagina » Segnala errori / abusi