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Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica


 

«Su Craxi durezza senza eguali, la sua impronta non è cancellabile»

  • (18 gennaio 2010) - fonte: Il Messaggero.it - inserita il 19 gennaio 2010 da 31

    Il capo dello Stato scrive alla famiglia Craxi: né rimozioni né distorsioni, non ci sono solo le responsabilità giudiziarie. Roma - Né rimozioni né distorsioni sulla figura di Bettino Craxi, un leader politico e uomo di governo la cui figura non può venire sacrificata solo al discorso delle sue responsabilità giudiziarie.
    E' quanto afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una lettera inviata alla moglie di Craxi, Anna, in occasione del decennale della morte dell'ex presidente del Consiglio.
    «Voglio esprimere la mia vicinanza personale in un momento che è per voi di particolare tristezza, nel ricordo di vicende conclusesi tragicamente», scrive Napolitano.

    «Senza mettere in questione l'esito dei procedimenti che lo riguardarono, è un fatto che il peso della responsabilità per i fenomeni degenerativi ammessi e denunciati in termini generali e politici dal leader socialista era caduto con durezza senza eguali sulla sua persona», afferma il presidente della Repubblica nella lettera, ricordando anche una pronuncia della Corte dei Diritti dell'Uomo critica riguardo ai processi contro Craxi: secondo Napolitano non si può dimenticare «che la Corte dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo - nell'esaminare il ricorso contro una delle sentenze definitive di condanna dell'on. Craxi - ritenne, con decisione del 2002, che, pur nel rispetto delle norme italiane allora vigenti, fosse stato violato il "diritto ad un processo equo" per uno degli aspetti indicati dalla Convenzione europea».

    Non sacrificare sua figura a responsabilità giudiziarie. «Ho ritenuto di dover dare al ricordo della figura e dell'opera di suo marito» un contributo «per l'impronta non cancellabile che ha lasciato, in un complesso intreccio di luci e ombre, nella vita del nostro Stato democratico», afferma ancora il capo dello Stato. «Non può venir sacrificata al solo discorso sulle responsabilità dell'on. Craxi sanzionate per via giudiziaria la considerazione complessiva della sua figura di leader politico, e di uomo di governo impegnato nella guida dell'Esecutivo e nella rappresentanza dell'Italia sul terreno delle relazioni internazionali. Il nostro Stato democratico non può consentirsi distorsioni e rimozioni del genere», ha sottolinea Napolitano.

    «In un bilancio non acritico ma sereno di quei quattro anni di guida del governo, deve naturalmente trovar posto il discorso sulle riforme istituzionali che aveva rappresentato, già prima dell'assunzione della presidenza del Consiglio, l'elemento forse più innovativo della riflessione e della strategia politica dell'on. Craxi», sottolinea ancora Napolitano. Il capo dello Stato ricorda che «nel quadriennio della sua esperienza governativa, quel discorso tuttavia non si tradusse in risultati effettivi di avvio di una revisione della Costituzione repubblicana». Napolitano ricorda poi «la conduzione della politica estera ed europea del governo Craxi: perché ne venne un apporto incontestabile ai fini di una visione e di un'azione che possano risultare largamente condivise nel Parlamento e nel paese proiettandosi nel mondo d'oggi, pur tanto mutato rispetto a quello di alcuni decenni fa».

    L'atteso intervento di Napolitano che a dieci anni dalla morte di Craxi ha in un certo senso riscattato alla storia il leader socialista, ha suscitato "viva emozione" nella moglie Anna, e nei figli Bobo e Stefania, che vi hanno letto i segnali per una «pacificazione generale». Ma ha fatto anche ribollire l'Italia dei Valori che ha condannato interventi assolutori giudicandoli uno «sfregio alla storia». Per cntro il Pd ha colto nelle parole del presidente della Repubblica la portata «storica», ossia, come ha rimarcato il segretario Pier Luigi Bersani, il fatto che «gli errori» commessi li abbia pagati «molto cari e molto duramente». Per questo - è stato l'invito del segretario Democratico - si deve avere «la serenità per fare un approfondimento di quelle vicende storiche e di quella personalità». Una «riflessione» che serva a «mettere meglio in equilibrio i pesi e le misure di quella figura che è stata importante e che ha segnato certamente elementi di innovazione». Filippo Penati, capo della segreteria politica di Bersani, ha poi annunciato che parteciperà martedì mattina, a nome del Partito democratico, alla commemorazione in programma in Senato.
    «Apprezzo il gesto dell'onorevole Pierluigi Bersani di inviare domani alla commemorazione di Bettino Craxi in Senato, in rappresentanza del Partito Democratico, il capo della sua segreteria politica, Filippo Penati», ha affermato Stefania Craxi, parlamentare del Pdl e sottosegretario agli Esteri. «Mi auguro - aggiunge - che questo primo passo segni un punto di svolta nell'atteggiamento sin qui tenuto dal suo partito nei confronti della vicenda umana e politica di Bettino Craxi, le cui idee innovative sono ormai patrimonio di tutti gli italiani».

    Fonte: Il Messaggero.it | vai alla pagina

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