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Dichiarazione di Giorgio NAPOLITANO

Alla data della dichiarazione: Pres. della Repubblica


 

«Antonio Giolitti ha lasciato impronta di straordinaria levatura culturale e morale»

  • (09 febbraio 2010) - fonte: Corriere.it/letterasocialista.it - inserita il 11 febbraio 2010 da 31

    Antonio Giolitti, membro della Costituente e senatore fino al 1992 è deceduto a Roma a 95 anni. Era il nipote dello statista Giovanni Giolitti. Nel 1941 venne arrestato dalla polizia fascista con l’accusa di attività eversiva e poi rilasciato per insufficienza di prove. Insieme a Giancarlo Pajetta fondò le Brigate Garibaldi, molto attive nella lotta antinazista in Piemonte. Gravemente ferito in battaglia nel 1944, si fece curare in Francia. Torno’ in Italia nell’aprile del 1945. Dopo la Liberazione divenne sottosegretario agli Esteri nel governo provvisorio di Ferruccio Parri. Eletto all’Assemblea costituente nel 1946, fu deputato del Pci dal 1948 al 1957. Dopo l'invasione sovietica dell'Ungheria del 1956, abbandonò il Partito comunista per aderire al Partito socialista con cui divenne deputato dal 1958 al 1976.

    Più volte ministro del Bilancio nei governi guidati da Moro, Rumor e Colombo, Giolitti è stato uno dei principali ispiratori della programmazione economica. Dal 1977 al 1985 fu commissario presso la Comunità economica europea. Nel 1985, in polemica con Bettino Craxi e la sua politica di rinnovamento del partito, abbandonò il Psi e nel 1987 fu eletto senatore come indipendente del Pci. Al termine della legislatura nel 1992 si ritirò dalla politica attiva. Commosso il ricordo del presidente della Repubblica:
    «Partecipo con profonda commozione al dolore dei famigliari e al più vasto cordoglio per la scomparsa di Antonio Giolitti», scrive Giorgio Napolitano in un messaggio inviato alla famiglia. «Giolitti ha lasciato l'impronta di una personalità di eccezionale levatura culturale e morale nella vita politica e nell'attività di governo.

    La sua finezza intellettuale, la sua coerenza e la sua dirittura, sempre accompagnate da rara sobrietà e discrezione, sono state per me personalmente fonte di ispirazione e hanno nutrito una sempre più schietta amicizia tra noi. Le istituzioni della Repubblica rendono ad Antonio Giolitti rispettoso e riconoscente omaggio».

    Fonte: Corriere.it/letterasocialista.it | vai alla pagina

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