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Dichiarazione di Marco PANNELLA


 

Perché, se non ottenessimo immediatamente il rientro nella legalità politica ed elettorale della Repubblica Italiana, dovrei chiedere di rinunciare alla cittadinanza italiana.

  • (14 febbraio 2010) - fonte: Radicali.it - inserita il 15 febbraio 2010 da 31

    E chiedere asilo politico ad altro paese della Ue, per non essere complice in questo processo criminale, e non solamente, inerte e impotente cittadino nonviolento.

    In segno, non solo rituale, di rispetto per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ancor più per ribadirgli la fiducia che ritengo, da cittadino, di dovergli e di portargli, illustrerò fra breve da Radio Radicale nel colloquio con Massimo Bordin, i motivi per i quali, se non si rimuovesse immediatamente la situazione di patente, totale illegalità della situazione politico-elettorale in Italia, riterrei di dover rinunciare alla cittadinanza italiana e chiedere asilo politico ad altri Stati membri dell’Unione europea.

    Infatti se, come ritengo, i diritti civili e umani fondamentali, riconosciuti dalle solenni dichiarazioni costitutive della comunità internazionale e da un gran numero di conseguenti trattati bilaterali e atti dell’ordinamento italiano, hanno valore di diritti positivi soggettivi, la mia decisione mi appare coerente e obbligata, come cittadino rispettoso della legge e come leader del movimento transnazionale e transpartito della nonviolenza nel mondo.

    Vi sono infatti momenti nei quali accettare violenze delle istituzioni contro la loro stessa legalità, realizzerebbe non solo l’assistere inerti alla messa a morte della civiltà di un paese, ma diverrebbe vera e propria complicità in quella azione criminale, di competenza dell’ordinamento giurisdizionale internazionale e comunitario.

    Fonte: Radicali.it | vai alla pagina

    Argomenti: diritti civili, radicali, istituzioni, presidente Napolitano, diritti umani, unione europea, legge, cittadinanza | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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