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Dichiarazione di Lorenzo Olivari

Alla data della dichiarazione: Consigliere  Consiglio Comunale Quinzano d'Oglio (BS) (Lista di elezione: Lega) 


 

Alberto Da Giussano - Critica al saggio di A. Paoluzi

  • (03 marzo 2010) - fonte: sito web - inserita il 03 marzo 2010 da 13088

    Interessante leggere questo saggio del buon Paoluzi e notare come, tra storia e populismo contemporaneo, non riesca a cogliere la vera grandezza del passato e del presente. La commozione di esponenti leghisti alla vista del film di Martinelli è tutt’altro che “inutile”:è indice di passione, di vera fede nei grandi valori di fratellanza e libertà…è ciò di cui più difetta la politica odierna, una politica vuota a destra e colma di solo odio a sinistra. Quella “inutile” commozione si chiama amore per la propria terra, rispetto per la propria storia e senso di appartenenza alla cultura locale che ne deriva. Certo nei libri, nelle lotte di partito, nelle effimere ideologie di palazzo arroccate a destra e a sinistra tutto questo può essere solo sbandierato…Dio mio!... non certo vissuto. Il nostro Paoluzi dovrebbe sapere che non vi è impiego della storia che non ne comporti un uso marginalmente improprio o, per lo meno, incerto. Altresì dovrebbe ricordarsi che non è possibile capire il presente se non se ne conosce appieno il legame col passato. Ed è proprio l’odierna evocazione dei valori arcaici dell’Italia dei comuni a rappresentare il vero nesso, la vera continuità storica della cultura leghista del XII secolo. Se poi si volessero apportare correzioni di cronaca, lo si potrebbe fare anche in merito allo stesso articolo di cui sopra. Negare l’esistenza di Alberto da Giussano è anche più inesatto che raffigurarlo come l’eroe di Legnano e basterebbe accedere all’archivio dell’ospedale maggiore di Milano per leggere “Albero de Gluxano” tra gli abitanti di Porta Comacina. Così come localizzare a Bergamo il giuramento, impropriamente detto, di Pontida mi pare storicamente sprovveduto, essendosi tenuto a Cremona quell’8 marzo del 1167. Inoltre, per quanto il 7 aprile di quell’anno il leggendario giuramento pare non ebbe luogo, è altresì accreditato che 3 giorni prima, proprio a Pontida, si strinse un importante patto tra Milano, Bergamo e Cremona. Concludo, infine, con un appunto sull’infelice accostamento razziale alla vacca Bianca Val Padana al quale Paoluzi sembra voler implicitamente approssimare il popolo leghista. Come padano e militante del Carroccio, come biotecnologo agro-industriale e come cittadino di Quinzano d’Oglio, comune ospitante il maggior allevamento mondiale di Val Padane, la prego di informarsi maggiormente prima di scrivere eresie.

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