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Dichiarazione di Stefano LEPRI
Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Piemonte (Lista di elezione: DL)
Stefano Lepri e il sistema sanitario
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(18 marzo 2010) - fonte: http://www.stefanolepri.it/ - inserita il 18 marzo 2010 da 12104
Il sistema sanitario va organizzato al meglio, vanno individuati e corretti possibili sprechi o disfunzionalità, in modo da poter concentrare le risorse secondo i bisogni dei cittadini. Alcune proposte: Rivedere i compiti delle diverse professioni sanitarie. Bisogna invertire la tendenza italiana e piemontese che vede sovrarappresentate, rispetto alle medie europee, le professioni a contenuto professionale più alto: medici rispetto agli infermieri; infermieri rispetto a OSS. Ciò suggerisce di modificare progressivamente i modelli organizzativi e di creare quindi condizioni per l’affidamento, sotto la necessaria supervisione e in piena sicurezza, di determinate fasi a profili inferiori rispetto a quanto oggi avviene. Sfruttare al meglio le risorse delle sale operatorie. Tra gli investimenti, va data preferenza alle sale operatorie, che dovranno essere rinnovate e ammodernate tenendo conto delle novità tecnologiche e legislative, aumentandone la sicurezza e dovranno essere aperte per molte ore, evitando così il loro sottoutilizzo. In altri termini: meno sale operatorie, ma tecnologicamente avanzatissime e sfruttate appieno. Meno servizi doppi, tutti i servizi che servono. Talvolta in anni passati negli ospedali servizi e reparti sono cresciuti per effetto di dinamiche di prestigio personale e non sulla base di un disegno organico. Inoltre i recuperi di efficienza hanno più riguardato le singole Aziende, invece che considerare duplicazioni tra realtà sovente territorialmente contigue. Si tratta quindi di ridurre duplicazioni di servizi e reparti, trasferendo risorse da ciò che è doppio a ciò che manca. Meno prestazioni improprie per destinare le risorse a quelle necessarie. Tra gli esempi vi sono l’ulteriore sviluppo della medicina di territorio per evitare gli accessi ospedalieri non appropriati; il controllo centralizzato sulle prescrizioni (diagnostica, farmaci) con individuazione e correzione delle anomalie; l’evitare lungodegenze di anziani in case di cura, molto più costose rispetto alle RSA, ecc.
Fonte: http://www.stefanolepri.it/ | vai alla pagina » Segnala errori / abusi