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Dichiarazione di Antonio DI PIETRO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: IdV) 


 

Immorale nascondere la verità ai cittadini. Un referendum anche sulle intercettazioni. - INTERVISTA

  • (29 aprile 2010) - fonte: Unita' - Lombardo Natalia - inserita il 30 aprile 2010 da 31

    Ieri anche Antonio Di Pietro, oltre ai senatori del Pd, era davanti a Palazzo Madama a manifestare.

    Pensa che il testo si possa modificare con una battaglia parlamentare?

    «L'idea di rivedere lo strumento delle intercettazioni è sbagliata in sé, perché la magistratura e le forze dell'ordine in questi anni hanno fatto fronte alla criminalità organizzata proprio grazie a questo. Si parla tanto di riforme, di occupazione, difesa dell'ambiente, e invece si occupa il Parlamento solo per fare leggi ad uso e consumo della criminalità, sempre i soliti colletti bianchi.
    E con questo ddl si favorisce la mafia».

    Un'altra legge ad personam?

    «Sì, è ora stata annunciata la presentazione di un altro mezzo per assicurare l'impunità ai potenti, il Lodo Alfano costituzionale».

    Quali saranno le ripercussioni sulle indagini?

    «Sarà devastante, per ragioni tecniche. Tra le maggiori anomalie c'è il limite temporale imposto come una Spada di Damocle ai magistrati: se tu hai a che fare con un sequestro di persona per cui al settantesimo giorno devi continuare le intercettazioni anche l'indomani, non puoi più farlo».

    Poi quelle che il ministro Aifano ha chiamato «intercettazioni a strascico» dopo il caso di Trani?

    «Sì. Non ha senso impedire le intercettazioni su soggetti terzi se non perché sono a conoscenza dei fatti.
    Ma se sapessi che lo sono non avrei bisogno di intercettarli, no?»

    Eppure erano stati tolti i «gravi Indizi di reato» per glustificare le intercettazioni, e sono rimasti i «gravi indizi di colpevolezza».

    «Già, così i gravi indizi di reato rientrano dalla finestra. E grave anche l'impossibilità di usare il contenuto di un'intercettazione per un reato diverso da quello di partenza: se indago su un rapinatore e poi nella telefonata scopro che ha commesso un omicidio, non posso utilizzare quella telefonata perché è stato intercettato per rapina.
    Assurdo».

    C'è poi il bavaglio alla stampa.

    «Non solo è immorale, ma incostituzionale. Il cittadino non solo ha diritto di sapere perché un magistrato procede e se lo fa correttamente, ma ha diritto di conoscere fatti che riguardano amministratori pubblici».

    È previsto anche il carcere per chi scrive un riassunto delle intercettazioni. Ancora più grave.

    «Sì. Noi abbiamo lanciato una campagna di disubbidienza civile:
    leggeremo in aula le intercettazioni così da renderle pubbliche attraverso i resoconti parlamentari».

    Una bella idea, però il giornalista userebbe una fonte dl parte.

    «Be' sì, per definizione è un lavoro che dovrebbe fare il giornalista in quanto terzo e indipendente».

    Voterete contro su tutto il ddl?

    «Sì, e faremo una forte campagna d'informazione. Abbiamo lanciato i tre referendum: no alla privatizzazione dell'acqua, alle centrali nucleari e al legittimo impedimento. Stiamo valutando se allegarne uno sulle intercettazioni o raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare che corregga questa norma».

    Fonte: Unita' - Lombardo Natalia | vai alla pagina

    Argomenti: censura, intercettazioni, referendum, Stampa, lodo Alfano, legittimo impedimento, acqua; nucleare, ddl intercettazioni | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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