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Dichiarazione di Luca ZAIA

Alla data della dichiarazione: Pres. Giunta Regione Veneto (Partito: Lega)  - Consigliere Regione Veneto (Lista di elezione: Lega) 


 

Celebrazioni del 150esimo. «Questi festeggiamenti mi sembrano inutili» - INTERVISTA

  • (06 maggio 2010) - fonte: La Repubblica - Rodolfo Sala - inserita il 07 maggio 2010 da 31

    Presidente Zaia, ha sentito? Per il Capo dello Stato le celebrazioni dell`Unità d`Italia «non sono tempo perso»: è una chiara replica a Bossi...

    «Ho il massimo rispetto per Napolitano, ma questi festeggiamenti mi sembrano inutili se parliamo solo di unificazione senza indicare la vera essenza della nostra Costituzione».

    Che sarebbe?

    «Il federalismo. E stata scritta da padri costituenti che credevano fortemente nelle autonomie. Lo stesso don Sturzo, siciliano, nel `49 sosteneva di essere un "federalista impenitente". Già a quei tempi al Sud dicevano di essere diversi da quelli del Nord e del Centro. Volevano il federalismo».

    Ne è sicuro?

    «Sì. Solo che una volta approvata, la Costituzione è sempre stata interpretata in senso centralista. Anche nella Carta ci sono le premesse per applicare quella che io chiamo "autonomia a tasso variabile"».

    Ne ha appena parlato nel suo discorso di insediamento al consiglio regionale del Veneto: che cosa intende, esattamente?

    «La mia Regione ha lo stesso grado di autonomia della Calabria. Questo non va bene. Lo stesso Napolitano ha detto che il federalismo consiste in una giusta assunzione di responsabilità da parte degli amministratori. Quelli che lasciano riempire le strade di spazzatura come in Campania, che alimentano la voragine del deficit sanitario come in Calabria, che nulla fanno per contrastare la penetrazione della criminalità, non osiamo certo definirli responsabili».

    Dunque?

    «L`ho detto nel mio discorso: non siamo disposti ad alcuna forma di solidarietà con altre Regioni in assenza di un reale riscatto etico, civile, economico di questi territori».

    Torniamo alle celebrazioni del 150esimo.

    «Bene, e allora ricordiamo le cannonate di Bava Beccaris (non degli austriaci, ma di un generale sabaudo) ai milanesi. Oppure la strage di Bronte, in Sicilia. Non è che a quei tempi la popolazione, composta tra l`altro per il 90 per cento da analfabeti, si riversasse felice per le strade mentre arrivavano i "liberatori" sabaudi. Che al Sud, tra l`altro, sparavano a contadini inermi».

    Nulla da festeggiare, dunque?

    «Prima di festeggiare bisognerebbe guardare ai risultati che si sono raggiunti con l`Unità del Paese. Ilresto è retorica, quasi che a cantare le lodi dell`unificazione sia rock, e non farlo sia pop. Voglio dire che il problema non è partecipare o meno alle celebrazioni, ma guardare avanti, a quello che si può fare conlanostra Costituzione per dare maggiore autonomia ai territori. Né più né meno di quello che accade in Catalogna o in Baviera».

    Ma la Spagna e la Germania hanno Costituzioni diverse dalle nostre.

    «Eh no, basta leggere l`articolo 116: qualsiasi realtà regionale può negoziare con lo Stato centrale alcune competenze esclusive».

    A Quarto, Napolitano ha aperto una polemica con voi leghisti. È in forse l`asse tra il Quirinale e Bossi?

    «Ilpresidente è il difensore della Costituzione, ha voluto fare solo qualche puntualizzazione. Ma per come lo conosco io, per la sua coerenza, confermerà sempre le sue posizioni federaliste. Lo dico con grande tranquillità: si è speso molto nel difendere le celebrazioni dell`Unità, io auspico che abbia la stessa attenzione nel difendere le ragioni dell`autonomia. In questa fase caratterizzata dalle riforme, se vuole lui è il dominus di tutta la partita. Se non altro per i tempi che occorrono per realizzare i cambiamenti: Napolitano può accelerarli o ritardarli».

    Bossi sostiene che il Nord non voleva l`Unità...

    «Ha ragione. Guardiamo alla prima guerra mondiale: i soldati non sapevano bene per che cosa si battevano, e se non si gettavano contro il nemico erano quelli delle file dietro a sparargli, perché questi erano gli ordini. Perché negarlo? Se qualcuno vuole nobilitare tutto, prendiamo atto, ma è una bugia dire che c`era un popolo felice e contento di costruire questa benedetta unità. Anzi, un falso storico».

    Quel «qualcuno» si chiama Napolitano?

    «No, assolutamente. In ogni caso il modo migliore per celebrare questa ricorrenza è uno solo: guardiamo avanti, non indietro».

    Fonte: La Repubblica - Rodolfo Sala | vai alla pagina

    Argomenti: secessione, Lega Nord, presidente Napolitano, 150° anniversario dell’unità d’Italia, demagogia populista | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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Commenti (1)

  • Inserito il 07 maggio 2010 da 861
    Caro Zaia, ci può spiegare, visto che Tremonti non lo fa, in cosa consiste il vostro federalismo? Nessuno - neanche voi - ha capito in cosa consiste. E questa intervista né è la prova. Siamo all'ennesima bufala demagogica. Napolitano dovreste ringraziarlo per tutta la pazienza che porta, sopportandovi.

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