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Dichiarazione di Michele Petraroia

Alla data della dichiarazione: Consigliere Regione Molise (Gruppo: DS) 

 

Molise, il business dell'eolico minaccia il Sannio

  • (10 maggio 2010) - fonte: www.rassegna.it - inserita il 11 maggio 2010 da 2313
    "Aiutateci a salvare la fortezza sannita di Monte Caraceno ed il Teatro Italico di Pietrabbondante (Is) che da 2.500 anni domina l’altopiano a ridosso del confine tra Abruzzo e Molise". E' l'accorato appello che arriva da Michele Petraroia, consigliere regionale molisano del Pd. Petraroia spiega che il prossimo mese il Tar Molise sarà chiamato a dirimere la controversia tra "una delle tante società che fanno affari col vento" e il ministero dei Beni Culturali, per definire "se in uno dei luoghi storici più importanti dell’Italia pre-Romana possano essere installate n. 13 torri eoliche alte come la cupola di S.Pietro". "Ebbene - sostiene il consigliere in una nota - il Molise non ha la forza per fermare l’invasione di una miriade di micro srl che hanno depositato istanze per costruire in una regione che misura 4 mila km quadrati poco più di 3 mila torri eoliche. Cosa si cela dietro i traffici, gli affari e gli investimenti del settore è cosa che progressivamente sta emergendo dalla Sicilia alla Calabria e passando per Campania e Sardegna. Dietro e dentro lo slogan sulla Green Economy, di verde rischia di rimanerci solo il colore dei soldi". "Ma al di là di riflessioni più approfondite sulla materia - prosegue il consigliere molisano - mi appello a chi può sostenerci nella mobilitazione in difesa di un monumento nazionale che ci parla della storia dell’Antico Sannio che annualmente vedeva riunirsi tutti i ceppi di quella stirpe ( Irpini, Caudini, Pentri, Caraceni, Peligni, ecc. ). Il Teatro Italico di Pietrabbondante non appartiene solo al Molise né può essere mercificato da chicchessia. Mi appello alle persone sensibili della mia Terra e a coloro che dall’esterno vogliono aiutarci a evitare un errore. Spero - conclude Petraroia - che questa generazione non venga ricordata in futuro come quella che ha calpestato la storia, la memoria e l’identità di uno dei popoli più fieri e orgogliosi dell’Italia antica".
    Fonte: www.rassegna.it | vai alla pagina
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