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Dichiarazione di Gianfranco BETTIN

Alla data della dichiarazione: Assessore  Comune Venezia (VE) (Partito: Lista Civica - Cen-Sin) 


 

«Siamo di fronte a un vero e proprio racket degli accattoni»

  • (21 maggio 2010) - fonte: Il Gazzettino - Venezia/M. Dianese - inserita il 21 maggio 2010 da 31

    La segnalazione alla Procura viene dall’assessore comunale Gianfranco Bettin il quale ieri mattina ha scritto ai magistrati, ma anche ad Asm e Vigili urbani.

    Numerosi cittadini - spiega Bettin - hanno segnalato la presenza, praticamente ogni mattina intorno alle 8 e il pomeriggio fra le 17 e le 19, nell'area adiacente all'ex deposito Actv in via Torino, di un gruppo di persone «costrette all’accattonaggio forzato che praticano nell’area centrale della città e nelle vie principali. Si tratta di cittadini romeni che vengono portati la mattina e prelevati al pomeriggio da due veicoli: un pullmino Volkswagen Vito blu e un'auto station wagon, anch'essa blu».
    Bettin ha inviato in Procura le targhe esatte di entrambi i veicoli. «Secondo diverse segnalazioni - continua Bettin - i rumeni sembrano addentrarsi anche nello spazio dell'ex deposito, dove peraltro c'è un via vai continuo di persone».
    E per questo Bettin chiede un intervento diretto anche di Asm, che ha la proprietà e la gestione dell’area.
    Ma il problema vero, spiega Bettin, è il modo in cui gli accattoni «vengono trattati dai capoccia (tre o quattro, dall’aria molto aggressiva e autoritaria) che li accompagnano, li smistano, li controllano, ne verificano il quotidiano incasso».
    L’impressione che se ne trae è che il «rapporto di questi accattoni sia di tipo schiavistico, di sottomissione a un vero e proprio racket».

    Del resto i Vigili urbani già un paio di anni fa erano intervenuti in un accampamento improvvisato e abusivo all’altezza della vecchia casa cantoniera delle ferrovie, a Marghera. Il campo era stato sgomberato e, però, i Vigili avevano avuto la chiara sensazione di trovarsi di fronte ad un gruppo organizzato di rumeni, con una gerarchia precisa e con capi che controllano le entrate di ogni accattone. Tra l’altro di mezzo ci sono sempre minorenni, ridotti in schiavitù e alla mercè di questi approfittatori che li tengono in strada dalla mattina alla sera.
    Insomma a quanto si capisce si tratterebbe di una riedizione della storia ottocentesca di Oliver Twist, con bande di accattoni in erba che lavorano per adulti senza scrupoli.

    Fonte: Il Gazzettino - Venezia/M. Dianese | vai alla pagina

    Argomenti: comune venezia mestre, accattonaggio, assessore comunale | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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