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«Noi deputati prendiamo 5mila euro al mese» - INTERVISTA
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(27 maggio 2010) - fonte: Il Riformista - Jacopo Matano - inserita il 28 maggio 2010 da 31
«Ci sono altre voci, ma vanno via in spese e nemmeno bastano».Umbro di Gubbio, origini siciliane, Rocco Girlanda è deputato del Pdl. Al Riformista - come ha fatto il collega Stefano Esposito, del Pd - dice che farà “outing” sui suoi conti.
Girlanda, anche lei renderà pubblico il suo stipendio?
In questi giorni sto raccogliendo tutti i documenti per pubblicare le mie entrate sul mio sito Internet. Oggi sulla rete si leggono falsità che fanno rabbrividire: 30mila euro al mese, teatri gratuiti, servizi gratuiti. Penso che sia giusto descrivere in modo trasparente la realtà economica di un deputato. Con un'avvertenza: la democrazia ha un costo.
Ci vuole dire quanto guadagna?
La risposta più ovvia a questa domanda è: 5mila euro al mese netti. Quello è lo stipendio. Poi ci sono altre voci, che riguardano il sostentamento e il rapporto tra eletti e elettori. Anche i dipendenti di un’azienda hanno le spese pagate se vanno in trasferta. Certo, il Parlamento rimborsa in modo forfettario, ma se uno fa quattro conti si accorge che i rimborsi coprono ciò che il deputato spende per la segreteria e per il soggiorno.
A proposito, lei quando è a Roma sta in albergo.
Sì. E quando è possibile rientro a casa: c’è un treno molto comodo alle 19.30. Ho cinque figli che mi aspettano.
Può stare tranquillo: deputati e senatori continueranno a viaggiare gratis. È contrario ai tagli?
In un momento di difficoltà come questo è giusto che anche noi diamo il nostro contributo. Se c’è da tagliare, si tagli. Sono contrario a questa rincorsa all’antipolitica. Quando sento dire che i parlamentari sono una casta mi viene da sorridere. Non mi sembra che vantiamo chissà quale situazione economica: ho sempre vissuto di un lavoro precedente.
E infatti è amministratore delegato della società che pubblica il Corriere dell’Umbria, nonché presidente della fondazione Italia-Usa. Questi incarichi le fruttano di più?
Per l'azienda lo stipendio è simile a quello della Camera, mentre per la Fondazione l'incarico è a titolo gratuito. Sottolineo che occorre sempre valutare come vogliamo considerare un parlamentare: dipende dalla serietà e dall’impegno che uno mette nel proprio lavoro, dalla produttività. Che nel caso dei deputati riguarda soprattutto la qualità del lavoro legislativo. E quanto si dedica al proprio territorio.
L’attività nel collegio, appunto. Cui la Camera destina 4.190 euro, comprese le spese per i collaboratori. Quanti ne spende lei?
Tutti, e non bastano. Ho due assistenti. E per il collegio, pensiamo solo agli incontri con gli amici, per cui quando si va a cena, si mangia una pizza, si tende sempre a dire “paga il deputato”.
Fonte: Il Riformista - Jacopo Matano | vai alla pagina » Segnala errori / abusi