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Dichiarazione di Roberto DELLA SETA

Alla data della dichiarazione: Senatore (Gruppo: PD) 


 

Sì a legge iniziativa popolare su rinnovabili

  • (11 giugno 2010) - fonte: www.adnkronos.com - inserita il 11 giugno 2010 da 14114

    "I promotori del progetto di legge di iniziativa popolare sullo sviluppo delle energie rinnovabili depositato in Cassazione dal 'Comitato Sì alle energie rinnovabili No al nucleare' hanno il mio personale sostegno, oltre all'appoggio del Partito democratico". Lo dichiara il senatore del Pd Roberto Della Seta, capogruppo in Commissione Ambiente.

    "Il Pd -continua Della Seta- dice chiaramente no al ritorno dell'atomo in Italia, con la consapevolezza che la strada imboccata dal Governo Berlusconi è pericolosa per la salute e per l'ambiente, oltre che indiscutibilmente antieconomica, in ragione del fatto che i tempi di realizzazione di una centrale sono lunghissimi, tanto che il primo Kw di elettricità ottenuto con l'uranio si potra' avere, forse, nel 2025".

    "Invece la via maestra per l'innovazione energetica e lo sviluppo sostenibile -prosegue Della seta- è quella dell'efficienza energetica e delle rinnovabili". "La proposta di legge di iniziativa popolare -spiega il Senatore Pd- contiene norme che, sull'esempio dei più avanzati paesi europei, consentirebbe di creare attorno a questo settore centinaia di migliaia di posti di lavoro, favorendo il raggiungimento da parte dell'Italia dell'obiettivo europeo di riduzione delle emissioni dannose per il clima". "In direzione opposta -afferma Della Seta- si sta muovendo il governo Berlusconi, che di fatto azzera gli incentivi alle rinnovabili e cancella un'altra norma introdotta dal governo Prodi, quella che permette di detrarre il 55% delle spese per gli interventi edilizi finalizzati al risparmio energetico". "Questo disegno di legge di iniziativa popolare -conclude- è un segnale chiaro che viene lanciato ad un governo inadeguato ad affrontare le sfide energetiche di oggi e di domani e che, in materia di rinnovabili, non ne azzecca una".

    Fonte: www.adnkronos.com | vai alla pagina

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