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Dichiarazione di Giorgio Clelio STRACQUADANIO

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) 


 

«Se le intercettazioni venissero pubblicate sul web potremmo bloccare quei siti chiedendolo alla polizia postale» - INTERVISTA

  • (12 giugno 2010) - fonte: Il Fatto Quotidiano - Federico Mello - inserita il 13 giugno 2010 da 31

    "Se le intercettazioni venissero pubblicate all’estero, potremmo chiedere alla polizia postale di bloccare quei siti. Ma non è questo il punto: l’importante è che non vengano riportate sui giornali e che da lì non rimbalzino in televisione”.

    Così parlò Giorgio Stracquadanio, parlamentare agit-prop del Pdl e front-man della “pancia” berlusconiana.
    Il Fatto Quotidiano ha spiegato ieri come, approvata la legge bavaglio, le intercettazioni di inchieste italiane potrebbero trovare spazio sui siti internazionali e i giornali di casa nostra potrebbero poi riportarne notizia. Stracquadanio è direttore della rivista online Il Predellino ma non sembra credere nella Rete.

    “Potete anche mettere su Internet brogliacci e intercettazioni. Ma cambia tutto rispetto alle pagine di giornali che poi vengono presentate con titoli, sommari, dove viene esasperata ogni frase".

    In Italia sono 22 milioni le persone che utilizzano Internet.

    Sì ma gli strumenti maggiori d’informazione sono i giornali che rimbalzano poi in televisione. D’accordo, mettiamo che non si possa annullare del tutto una pubblicazione, ma è chiaro che con la legge che abbiamo appena approvato c’è un forte disincentivo. E posso dirle una cosa?

    Prego?

    Non se ne può davvero più di questo giornalismo diventato puro voyeurismo da intercettazioni. Ma dov’è il gusto dell’intercettazione telefonica? C’è un'attrazione pornografica nei confronti della vita delle persone.

    Senza intercettazioni non saremmo mai venuti a conoscenza di reati gravi.

    Ma se intercetto a casaccio posso trovare reati ovunque. Al telefono ci esprimiamo tutti con toni colloquiali, non stiamo attenti alla singola parola. La segretezza delle intercettazioni è un diritto. Non a caso la Costituzione scrive che la segretezza delle intercettazioni è inviolabile. E può essere derogato solo con atto motivato in condizioni particolari. I Padri costituenti erano un manipolo di delinquenti?

    I Padri costituenti avrebbero votato questa legge?

    Guardi, io sono per difendere a spada tratta gli articoli della Costituzione. Almeno gli articoli nella prima parte, quelli che fissano i diritti fondamentali, andrebbero rispettati.

    Tranne il principio di uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge?

    Certo, anche quello: questa legge infatti questo vale per tutti i cittadini.

    Per il lodo Alfano non valeva invece.

    Stiamo parlando delle intercettazioni, non mi parli del lodo Alfano. Il problema è che c’è una cultura nazistoide che si è spostata dalla destra alla sinistra. E che considera i diritti costituzionali delle eccezioni. E la normalità, l’invasività del potere repressivo nella vita della gente.

    La legge le sembra troppo blanda, allora?

    Sì, infatti io avrei aggiunto una norma che, se qualche intercettazione fosse venuta fuori, allora sarebbe dovuto essere punito sul piano disciplinare il magistrato che l’aveva disposta.

    Fonte: Il Fatto Quotidiano - Federico Mello | vai alla pagina

    Argomenti: censura, intercettazioni, internet, informazione, pdl, Costituzione, web, internet governance forum, lodo Alfano, televisione, diritto di cronaca, leggi vergogna, diritto di informazione, informazione pubblica, ddl intercettazioni | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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