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Dichiarazione di Leonardo RAITO

Alla data della dichiarazione: Assessore Provincia Rovigo (Partito: PD)  - Consigliere  Consiglio Comunale Polesella (RO) (Lista di elezione: CEN-SIN(LS.CIVICHE)) 


 

Quale futuro per l'Unione dei comuni dell'Eridano?

  • (13 luglio 2010) - fonte: La Voce di Rovigo - inserita il 07 agosto 2010 da 812
    Nei prossimi giorni il consiglio dell’Unione dei Comuni dell’Eridano dovrebbe ratificare il nome del nuovo presidente. Dopo un anno di gestione del sindaco di Polesella Ornella Astolfi, l’incarico dovrebbe passare a Gianluca Braga, sindaco di Guarda. A Gianluca innanzitutto faccio i miei più sentiti auguri per il suo mandato, un mandato importante che andrà a concludersi nel 2011, anno in cui scade la convenzione decennale che lega i diversi comuni. Di fronte a questa scadenza fondamentale, si pone però una questione politica: che fare di questo Eridano? Mi pare di capire che le correnti di pensiero siano diverse: aumentare i servizi consociati, allargare l’Unione a nuovi comuni, rendere più efficiente la macchina amministrativa. Ci troviamo di fronte a buoni propositi che, se da un lato autorizzano ottimismo, dall’altro inducono a ripensare al complesso funzionamento di questa Unione. Quello che è mancato, secondo me, è un bilancio politico complessivo di come e di quanto l’Unione sia funzionata. Premesso che i benefici ci sono stati, bisogna capire se questi sono stati pari, superiori o inferiori alle attese. Non ci sono stati momenti pubblici di riflessione sufficienti a far capire ai cittadini le potenzialità di questo ente, e forse anche la politica e i partiti non sono stati sufficientemente attenti alla questione, al fatto che l’Eridano poteva essere un laboratorio sperimentale di buone prassi da esportare su tutto il territorio provinciale. Di fronte a questa carenza, occorre almeno provocare una risposta chiara: capire cioè se le diverse assise comunali giudicano positiva o negativa l’esperienza sin qui maturata. È per questo che intendo lanciare la proposta di un ordine del giorno da portare in tutti i consigli dei comuni dell’Unione, affinché questi si esprimano, con convinzione, sulla volontà o meno di proseguire con questa esperienza. Se la risposta sarà, nel suo complesso, positiva, non potremo sottrarci a una profonda riflessione per il rilancio di questo ente che vive una situazione di stallo. Con mio sommo dispiacere infatti, alla fine della scorsa legislatura, non è stato approvato il nuovo statuto che prevedeva un unico presidente destinato a stare in carica per i cinque anni del mandato. Sarebbe stato un primo segnale di interesse verso l’Unione che merita di avere una propria capacità operativa e di manovra slegata dagli orticelli comunali. Certo, bisogna crederci tutti, altrimenti il rischio è di trasformare un grande potenziale in una macchina arrugginita e che fatica a trovare una sua dimensione. In questi tempi di vacche magre, è un rischio che nessun comune può permettersi di correre.
    Fonte: La Voce di Rovigo | vai alla pagina
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