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Dichiarazione di Gaetano PECORELLA

Alla data della dichiarazione: Deputato (Gruppo: Misto) 


 

Denuncia: «Sono mancati i controlli innanzitutto da parte dell’Arpa. E' la ‘ndrangheta padrona del movimento terra al Nord» - INTERVISTA

  • (22 luglio 2010) - fonte: Terra - Giorgio Mottola - inserita il 22 luglio 2010 da 31

    Lombardia fuori controllo. E'la ‘ndrangheta padrona del movimento terra al Nord. Gaetano Pecorella, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle ecomafie commenta così le recenti inchieste giudiziarie sulla ‘ndrangheta al Nord e le false bonifiche delle aree industriali a Milano e provincia. Dopo Santa Giulia, spiega l’onorevole, il prossimo caso che potrebbe scoppiare è quello di Pioltello, dove sono presenti «tonnellate di nerofumo e grosse quantità di mercurio ».
    «Sono mancati i controlli innanzitutto da parte dell’Arpa», spiega Pecorella.

    Quali sono le conseguenze del sequestro dell’area Santa Giulia?

    Bisognerà fare innanzitutto qualcosa per le falde acquifere che risultano contaminate in modo estremamente preoccupante. Ma dalla vicenda potrebbero nascere dei problemi anche di natura sociale. Quell’area in questo momento è completamente bloccata. Ci doveva essere una bonifica, che non potrà partire fino a quando ci sarà il sequestro. E poi non dimentichiamo che a Santa Giulia doveva sorgere un nuovo quartiere della città.

    In Lombardia quella di Santa Giulia non è l’unico fronte aperto sul piano delle bonifiche. Anche a Pioltello da molto tempo le cose non vanno.

    A Pioltello la cosa era diversa rispetto a Santa Giulia. In quel caso era stato un privato ad affidare a un altro privato i lavori. Ora però, al di là di come siano andate le cose, incombe la possibilità di una multa da parte della comunità europea. Bisogna bonificare l’area entro marzo prossimo. Stavolta però tutto avverrà attraverso una gara pubblica. La situazione infatti è estremamente delicata e se non si interviene in tempo rischia di scoppiare. Sono infatti presenti nell’area tonnellate di nerofumo a cui si aggiunge una fortissima presenza di mercurio. Questo rende complicato lo smaltimento. Per il fatto che c’è il mercurio, il nerofumo non si può bruciare.

    C’è stata connivenza da parte dell’amministrazione pubblica rispetto a casi come quello di Santa Giulia e Pioltello?

    Connivenza è una parola grossa. Quello che posso dire è che sono mancati una serie di controlli che andavano fatti e che molti si sono dimenticati di fare. La serie di subappalti, che ruotavano intorno ai lavori, e la presenza di personaggi sospetti è qualcosa che andava monitorata seriamente. Credo che se si fosse svolta con maggiore attenzione l’attività di controllo, cose importanti come le bonifiche non sarebbero avvenute in quel modo. Sullo sfondo c’è l’operazione antimafia di una settimana fa che ha portato all’aresto di 300 ‘ndranghetisti anche in Lombardia.

    Quale è il livello di infiltrazione mafiosa negli appalti pubblici?

    La maggior parte delle aziende del movimento terra è sotto il controllo di famiglie collegate alla ‘ndrangheta. Esistono anche aziende sane, ovviamente. Ma le cosche attraverso la falsificazione degli assetti proprietari, riescono a gestire anche in Lombardia importanti commesse.

    Che sta succedendo alla Lombardia?

    La Lombardia è stata fuori controllo. In questi anni la supervisione sul rispetto delle regole non è stata adeguata. Le recenti inchieste dimostrano che andava fatto di più dal punto di vista del monitoraggio. La questione delle bonifiche dimostra ad esempio che sono mancati una serie di verifiche da parte dell’Arpa. Va anche detto però che fare tutto questo è difficile, perché spesso mancano gli strumenti.

    Fonte: Terra - Giorgio Mottola | vai alla pagina

    Argomenti: inquinamento, ambiente, territorio, criminalità organizzata, appalti pubblici, lombardia, ARPA, Nord, Smaltimento Rifiuti, Bonifica, ecomafie | aggiungi argomento | rimuovi argomento
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